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Marithé + François Girbaud sta per tornare?

Il sito del cult brand anni ’80 è sotto ristrutturazione e qualcosa bolle in pentola

Marithé + François Girbaud sta per tornare? Il sito del cult brand anni ’80 è sotto ristrutturazione e qualcosa bolle in pentola

Solo gli appassionati d’archivio ricorderanno, oggi, Marithé + François Girbaud. Appartenente alla vasta schiera di brand più o meno eclissatisi nell’ultimo decennio, la label fondata da Marithé Bachellerie e François Girbaud e divenuta un nome di culto tra gli anni ’80 e ’90 per il proprio abbigliamento futuristico ha passato lo scorso decennio tra ristrutturazioni e bancarotte, continuando a produrre ai margini dell’industria e specialmente in Asia, e solo da qualche settimana è iniziato a emergere online il rumor di un più sostanziale ritorno sulle scene. Non è un caso se oggi il loro sito appare sul punto di un reboot, con una schermata vuota che dice solo “Coming Soon” e invita gli utenti a inserire il loro indirizzo mail per essere notificati del prossimo drop che viene definito, ancora non casualmente, il “primo”. Pare dunque più che fondata l’ipotesi che il brand possa avere un rilancio sotto il semplificato nome di Girbaud – forse lasciando intendere che Marithé Bachellerie, pur in veste di co-founder, non sarà presente in studio, ipotesi forse non fondata dato che, a quanto risulta, i due hanno continuato a lavorare insieme fino a ora.

Ma perché tornare adesso e così? La risposta più ovvia è il boom planetario dell’archive fashion. Nel corso di decenni di attività, i due co-founder hanno prodotto una quantità enorme di abbigliamento e accessori che è stata riscoperta dagli amanti del vintage e del secondhand negli ultimi anni, complice anche il ritorno del gusto collettivo sui design vagamente futuristici dell’era Y2K grazie a Glenn Martens. Riscoperto dai giovani archivisti Millennial ma soprattutto dal pubblico sud-coreano, visto indosso a Jungwoo degli NCT e all’attrice e modella Go Yoon Jung che ne apprezzano molto le felpe crewneck, Girbaud è riemerso dal passato con tutta la sua carica eversiva e molto probabilmente la rinnovata ondata di richieste avrà motivato il ritorno sulle scene dei due co-founder e il rebranding. Tanto che viene da pensare che il ritorno del brand sia finanziato da investitori proprio in Corea che ne hanno evidentemente curato anche una strategia social con tanto di ambassador da milioni di follower. Resterà solo da vedere, adesso, in che maniera il brand dovrebbe tornare e se, soprattutto, la nuova e fresca identità che ha assunto saprà portare una sensibilità più moderna alle sue collezioni rimanendo in collegamento con l’illustre passato del brand.