Vedi tutti

adidas Ultra Boost, la storia della scarpa che salvò adidas

“La migliore scarpa da running del mondo”

adidas Ultra Boost, la storia della scarpa che salvò adidas “La migliore scarpa da running del mondo”

Più di una scarpa da corsa, le UltraBOOST hanno rappresentato un punto di svolta per adidas, il punto di partenza di una storia iniziata con una dichiarazione azzardata e finita con un incredibile sold-out. Se è vero che senza le UltraBOOST non esisterebbero nemmeno le Yeezy 350, infatti, è altrettanto vero che molto probabilmente a quest’ora non ci sarebbe nemmeno adidas per come la conosciamo. 

Prima dell’avvento delle Yeezy e quando i conti di adidas non erano dei migliori, una serie di coincidenze e colpi di fortuna portarono le Ultra Boost, una delle sneaker più divisive degli ultimi anni, a un successo tanto sperato quanto necessario. Una storia da raccontare, soprattutto in vista della nuova release delle Triple White, il modello che più di tutti ha contribuito a consacrare le UltraBOOST. Si sa che il mondo delle sneakers è complicato; ecco perché serviva un bel coraggio per accompagnare l’uscita di una scarpa con lo slogan “The Greatest Running Shoe Ever”.

Le scarpe da corsa in questione erano le ormai iconiche adidas UltraBOOST, diventate dal 2015 a oggi uno dei modelli più riconoscibili del marchio delle Three Stripes. Nate con l’idea di rivoluzionare il mondo del running, le Ultra Boost riportano in auge la tecnologia Boost, realizzata dalla Badische Anilin & Soda-Fabrik e poi acquistata da adidas, famosa per le alte performance garantite dall’elevato ritorno di energia possibile grazie all’uso del eTPU, poliuretano termoplastico espanso. Oltre a far felici i runner di tutto il mondo, quella midsole divenne in poco tempo un marchio riconoscibile in grado di scavalcare le categorie, passando dalle maratone allo streetwear.

Ma era ancora presto. Soprattutto perché, nonostante il primo posto e il nuovo record mondiale segnato da Dannis Kimetto con un paio di adiZero Adios BOOST nella Maratona di Berlino del 2014, la fama della tecnologia adidas era rimasta confinata esclusivamente alla community dei runner. “Sapevamo di dover creare qualcosa di diverso da tutto il resto, nessuno all’epoca indossava delle scarpe da corsa nella vita di tutti i giorni”, aveva dichiarato il product director di adidas Running Matthias Amm, tracciando quella che sarebbe diventata poi la strada verso lo sviluppo delle UltraBOOST. Serviva quindi qualcosa di unico, un’esperienza inedita che poteva nascere solo dall’unione delle tre tecnologie in mano al team adidas: Primeknit, Boost e Torsion.

Un passo avanti che non solo servì a migliorare l’esperienza delle future UltraBOOST, ma che involontariamente le lanciò anche verso quel territorio di hype ben caro al mondo delle sneakers. Se la silhouette slanciata le rendeva sicuramente appetibili per un uso lifestyle, ciò che le trasformò in un vero fenomeno fu un involontario stock limitato: adidas si trovò infatti ad affrontare alcune difficoltà produttive dovute al Boost, limitando la produzione delle sue nuove sneakers a una sola fabbrica. Quello che sembrava un problema divenne però una risorsa e lo stock estremamente basso di ogni release rese gli appassionati sempre più bisognosi di entrare in possesso di un paio di UltraBOOST.

Serviva però ancora una spinta per lanciare la nuova release adidas nell’olimpo delle sneakers, una spinta che poteva arrivare solo da una persona: Kanye West. A pochi mesi dalla release delle sue Yeezy Boost 350 Turtle Doves, Ye si fece fotografare con ai piedi un paio di adidas Energy Boost ESM anticipando di poco quello che sarebbe poi stato il punto di svolta. Quel punto si chiama Billboard Music Awards 2015, il momento è quando Kanye salì sul palco del MGM Grand Garden Arena con ai piedi un paio di adidas Ultra Boost Triple White sancendo di fatto la consacrazione della scarpa.

Quando Kanye indossa qualcosa, è un segno di autenticità” aveva dichiarato Andy Barr di adidas commentando l’esibizione di Ye e il successivo successo delle UltraBOOST che da lì a pochi giorni scomparvero dagli scaffali, finendo nel mercato del resell per $600. Quell’episodio diede inizio a una nuova golden age per la tecnologia Boost, passata da vezzo dei runner a necessità di ogni appassionato di sneakers. Lo stesso West dall’inizio del suo rapporto con adidas nel 2013 fino a oggi raramente ha rinunciato al Boost nelle sue Yeezy, contribuendo di fatto alla rinascita del brand tedesco.

Se l’arrivo di Ye nel mondo adidas risollevò le vendite americane fino a quel momento in netto calo, le UltraBOOST rimangono ad oggi il modello “Boost” di maggior successo nella storia del brand. Non solo per un ampio margine di guadagno, ma anche per la capacità di andare a inserirsi in quel pantheon polveroso bisognoso di novità fatto di Stan Smith, Superstar e Gazelle

 

Le adidas UltraBOOST 1.0 in "Triple White" sono disponibili online dal 17 maggio su retailer selezionati al prezzo di circa $180.