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Il trend delle Deconstructed Sneaker

Da Martin Margiela a sacai passando per Virgil Abloh e Undercover

Il trend delle Deconstructed Sneaker  Da Martin Margiela a sacai passando per Virgil Abloh e Undercover

Sapete cos'è la filosofia del 3%?
È tutta una questione di percezione. Si sa, i cambiamenti netti spaventavano e destabilizzano e questo vale in qualsiasi ambito. Si fa sempre fatica ad accettare qualcosa che non si conosce o che non si è abituati a vedere, che non si riconosce subito insomma. 
Virgil Abloh descrive questa filosofia in riferimento al suo lavoro di decostruzione e ricostruzione della fortunatissima serie "The Ten", la collaborazione tra Nike e Off-White che ha visto il "restyling" di 10 modelli iconici prodotti negli anni dall'azienda di Beaverton. 

 

Dietro il processo creativo dell'attuale Direttore creativo uomo di Louis Vuitton c'è l'influenza di uno degli artisti più influenti del 20° secolo, Marcel Duchamp. Genio dietro all'invenzione del ready-made nel 1913 - processo che punta a trasformare un oggetto qualunque in un'opera d'arte grazie al solo intervento dell'artista su di esso. L'intervento in questione però deve essere minimo - pensiamo ai baffi della gioconda (L.H.O.O.Q) oppure all'orinatoio capovolto (Fontana) - perché, come dicevo all'inizio, l'oggetto rimarrà familiare all'occhio di chi guarda ma allo stesso tempo risulterà innovativo proprio grazie a quella piccola modifica. 

La filosofia del 3% consiste proprio in questo, modificare un oggetto di quel tanto che basta per farlo diventare un unicum, un'assoluta novità senza però stravolgerne l'estetica.
Ormai da un po' di anni il trend del deconstruction design è diventato il fulcro del mondo sneaker, tutte le release più importanti sono caratterizzate da collaborazioni con brand come ACRONYMMaison MargielaCOMME des GARÇONSMartine RoseUndercoversacai, naturalmente Off White, ma anche artisti del calibro di Tom Sachs e Peter Tillessen che rivisitano e modificano silhouette classiche, le reinventano e ne fanno un modello nuovo che stimola l'attenzione e i desideri di ogni sneakerhead. 

In maniera parallela si è sviluppato in modo decisamente inaspettato e con enorme successo, un trend gemello potremmo definirlo, quello della customizzazione delle sneaker. Secondo le stime di StockX il mercato parallelo delle personalizzazione e del custom vale almeno 1 miliardo di dollari, una cifra esorbitante se paragonata alle percentuali di chi effettivamente possiede una sneaker customizzata, parliamo del 10% dei consumatori abituali. 
L'espansione di questo particolare trend è stato terreno fertile dove veri e propri artisti del settore come ad esempio Dominc Ciambrone aka The Shoe Surgeon - forse in questo momento il più famoso e quotato del mondo nel campo della personalizzazione e rivisitazione delle sneaker - nascessero e proliferassero. Il fenomeno è forte anche nel nostro paese, Jacopo De Carli e il suo Dcj ha raggiunto una notevole notorietà grazie all'arte della customizzazione.

Una riflessione sulla questione però è d'obbligo: è abbastanza evidente che la maggior parte delle release riguarda modelli classici e poche nuove uscite. Sembra quasi che il trend si alimenti di se stesso, questo sistema rischia però di saturare il mercato, renderlo intasato e ripetitivo - vedi l'uscita a breve distanza tra loro delle sacai x Nike LDV Waffle Daybreak e delle Undercover x Nike Daybreak.

 

Come nella normalità delle cose anche questa sorta di bolla attorno al mondo delle sneaker finirà, come è successo per altri trend. Non sarà che tutti questi riferimenti al passato e queste continue rivisitazioni assomiglino un po' troppo a degli indizi che ci portano verso un lento e malinconico tramonto?