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Hello Brooklyn #13 - Daniel McSweeney

A Model Citizen

Hello Brooklyn #13 - Daniel McSweeney A Model Citizen

Daniel McSweeney è un nome che ho sentito spesso pronunciato sottovoce dai miei conoscenti, un volto che mi ha colpito da Rochambeau. Barista e  modello, la sua reputazione lo precede. Attualmente a Milano per la settimana della moda, preparatevi a un suo cameo nel vostro calendario.

 

#1 Descrivici il tuo primo provino.

Sono stato fortunato. Avevo 18 anni e non sapevo cosa aspettarmi, ho indossato ciò che indosso ogni giorno: una t-shirt nera, jeans, scarpe da corsa e chiavi attaccate alla cintura. Finii per piacere molto al cliente che mi dedicò un bel post sul suo blog… ho ancora quelle foto, sono divertenti!

#2 Attualmente risiedi a Milano ma hai passato tutta la tua vita a New York. In che modo lo street style delle due città è differente?

Direi che lo stile di strada a Milano è decisamente più raffinato e classico. È molto più “sicuro” rispetto allo stile di NYC. È risaputo che i newyorkesi non hanno paura di essere rumorosi e credo che questo vale anche per lo stile dei suoi cittadini… nel bene o nel male, lo stile NYC è più rischioso, sperimentale.

#3 In che modo la tua carriera ti ha portato a Milano?

Ho incontrato la Independent Model Management nel mese di settembre quando stavano visitando la mia agenzia a New York e hanno subito voluto che andassi a Milano per un paio di mesi per incontrare i clienti e testare il mercato. La tempistica è stata calcolata in conseguenza della settimana della moda; la maggior parte dei miei ingaggi sono per le passerelle. A Parigi ho sfilato in esclusiva per Louis Vuitton, ma ho preso parte anche alle passerelle di Hermès e Givenchy nelle ultime tre stagioni mentre a New York, ho camminato per Y-3, John Varvatos, Duckie Brown, Richard Chai, Todd Snyder, Joseph Abboud, John Elliott, Rochambeau, VFiles, Asaf Ganot e Carlos Campos ... Questa stagione spero di sfilare per una delle principali Maison di Milano: Versace, Prada, o Giorgio Armani, ma vedremo!

#4 La settimana della moda di New York è estremamente giovane e non hanno lo stesso prestigio dei suoi fratelli di Londra, Parigi, Milano e di Pitti Uomo, eppure si tratta di un passo enorme per il menswear americano…

Penso che quello che la New York Men’s Fashion Week manca in prestigio lo guadagna in innovazione. La gran parte della New York Men’s Fashion Week è composta da streetwear e l’atmosfera è completamente diversa, molto più accessibile, più diretta. NYFW: M è molto più in giù alla terra e accessibile per l'uomo comune interessato alla moda. Per me, la settimana della moda New York è più incentrata sullo stile.

#5 Manhattan ottiene sempre tutta la gloria ma, tu che vivi a Brooklyn, cosa pensi renda questo borgo un serio contendente culturale?

Onestamente, credo che Brooklyn abbia più cultura. Non fraintendermi, amo Manhattan: è il mio luogo di nascita e i miei genitori e nonni sono cresciuti lì. Tuttavia, Manhattan si è soffocata sa sola. Non c'è più spazio per la crescita o il cambiamento se non a scapito della costruzione di qualche mostruosità al posto di un bellissimo edificio storico. Brooklyn invece è in fase di arrivo, idee e progetti freschi che vengono implementati ovunque: a Brooklyn le persone corrono rischi perché possono.