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Tutto quello che c'è da sapere sull'accusa di plagio contro Gucci

Alessandro Michele è stato accusato di aver copiato un giovane studente del Central Saint Martins, ecco cosa è successo

Tutto quello che c'è da sapere sull'accusa di plagio contro Gucci Alessandro Michele è stato accusato di aver copiato un giovane studente del Central Saint Martins, ecco cosa è successo

Per arrivare a una conclusione, bisogna prima sapere tutti i fatti di una storia.

Questo è il caso della nuova bufera mediatica che sta coinvolgendo un pezzo grosso della moda di lusso nell'ennesimo scandalo di plagio ai danni di un "prima-quasi-sconosciuto" giovane stilista. 

I fatti. 

Pochi giorni fa Gucci ha lanciato su Instagram alcuni teaser della sua nuova, futuristica campagna pubblicitaria #gucciandbeyond per la collezione Gucci FW17 con alcun modelli d'eccezioni: degli alieni.

I teasers, girati da Glen Lunchford, mostrano alcuni modelli nelle vesti di alieni e personaggi di fantascienza – con tanto di descrizione dettagliata su nome, età e provenienza – ispirati ai vecchi sci-fi movies anni Cinquanta e Settanta che si presentano al grande pubblico in una sorta di mini-interviste con alle spalle il green screen. Come potete immaginare, in poche ore i brevi video hanno conquistato il web, trasformando la campagna in una news virale.

Un post condiviso da Gucci (@gucci) in data:

 

Ma il successo della campagna è stato breve, perché poco dopo Pierre-Louis Auvray, studente in Womenswear presso il Central Saint Martins di Londra, ha lanciato pubblicamente un'accusa di plagio contro la campagna di Gucci.

“Young creatives struggle enough without big companies shamelessly stealing from them”,

ha esordito lo studente, dicendo che l'account del brand avrebbe cancellato il primo post della campagna in questione, dopo che alcuni suoi amici avevano lasciato dei commenti in cui lo menzionavano e facevano notare le troppe similarità tra il concept di Gucci e i lavori di Auvray. Effettivamente, guardando il profilo Instagram dello studente è impossibile non notare una certa somiglianza tra le sue immagini postate – in cui photoshoppa immagini di moda trasformando i modelli in alieni e personaggi tratti da film e telefilm di fantascienza/fantasy – e i videoclips di Gucci.

"So that person who collaborated on Gucci for this now deleted HER POST or blocked me since i cant see it anymore, i'm a student working on building my own stuff and the last thing we need is to be ripped off”,

ha aggiunto Auvray in un secondo post contro il brand, trasformando la sua personale battaglia in uno scandalo mediatico. In suo soccorso è intervenuto anche l'account Instagram del Central Saint Martins, pubblicando un post di supporto allo studente –

"Wherever your influences come from, it is vital to credit.
Young emerging designers and artists only have their ideas to trade”.


Le conseguenze.

Gucci non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione ufficiale a riguardo e nemmeno Alessandro Michele. Fino a pochi giorni fa, quando lo stilista ha rilasciato un'intervista a Business of Fashion per chiarire la questione.

"It's not true. It's something that makes me feel really sad. People build a story around nothing" ha esordito Michele, spiegando il concept dietro il progetto #gucciandbeyond, "It’s about my memories, so movies from the '70s [including Star Trek: Lost in Space] that I saw many times. It’s more about space, we have the robots, the aliens [...] I tried to work with Chris [Simmonds, artistic director] and the guys and Glen [Luchford, photographer] on strong characters".

A supporto della sua tesi, lo stilista spiega che il concept della campagna è nato molti mesi fa, prima che il progetto dello studente fosse inaugurato su Instagram, circa dieci settimane fa. Non solo, Alessandro Michele lancia anche una breve riflessione sul fatto che ci si aspetti che un uomo di quarantacinque anni come lui non possa più essere creativo.

"Creativity [is] not about the fame. I mean, it could be possible that you are thinking something that is in the mind of someone else. The idea that I’m 45 doesn’t mean that I have no creativity. I’m like a student, it’s the same, it’s not a war!", ha spiegato lo stilista.

Uno spunto interessante, poiché spesso diamo per scontato che solo i giovani artisti possano avere idee innovative "da copiare", etichettando i non-più-così-giovani ormai come privi di inventiva. 

Le conclusioni.

Considerando tutti i fatti e le varie riflessioni possibili, qual è la verità?

Si tratta davvero di un colpo di genio di Alessandro Michele, che da tempo ci delizia con collezioni dal gusto vintage e campagne innovative di successo, oppure la verità è altrove, su un profilo Instagram di uno studente di moda che prova a conquistare il suo piccolo spazio di visibilità con immagini ritoccate?

A voi l'ardua sentenza.