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Marina Abramović: “Un figlio sarebbe stato un disastro per il mio lavoro”

L’arte è (ancora) una cosa per uomini?

Marina Abramović: “Un figlio sarebbe stato un disastro per il mio lavoro” L’arte è (ancora) una cosa per uomini?

 

«Ho avuto tre aborti. Un figlio sarebbe stato un disastro per il mio lavoro. Ognuno ha un’energia limitata, io avrei dovuto dividerla».
Marina Abramović lo rivela in un'intervista al quotidiano tedesco Tagesspiegel.

La performer serba è diretta, sincera nel raccontarsi così come nel motivare il gap che nel mondo dell'arte, e non solo, divide uomini e donne. «Secondo me c'è una ragione per la quale le donne non hanno successo in campo artistico come gli uomini» continua Marina, «Il mondo è pieno di donne di talento, perché allora gli uomini ricoprono sempre le posizioni più importanti? È semplice: amore, famiglia, bambini, una donna non vuole sacrificare tutto questo [...] Ci sono bravi artisti che hanno figli. Naturalmente ci sono: Si chiamano uomini».

L'artista ha scelto la libertà, libertà da vincoli e libertà di scegliere se stessa e il proprio lavoro.

Racconta di non riuscire a pensare a una vita diversa da quella che ha vissuto, ma ammette: «Certamente ho sognato di trovare l’uomo perfetto, un uomo che non volesse cambiarmi. Il matrimonio non è materia mia ma il mio sogno è di avere quelle domeniche mattine, dove fai colazione e leggi il giornale in compagnia di qualcuno».