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Meta ha un problema con gli item fake

Un nuovo scandalo per Zuckerberg

Meta ha un problema con gli item fake Un nuovo scandalo per Zuckerberg

Dopo le ingenti perdite in borsa di mercoledì scorso, Meta ha una nuovo scandalo da affrontare: la proliferazione di item firmati contraffatti, un problema che riguarda in egual misura tutte le piattaforma social, ma in particolare Facebook e Instagram. A quanto riferito da uno studio condotto da Ghost Data e riportato da Highsnobiety, da giugno a ottobre 2021 i due social media hanno ospitato un totale di oltre 46.000 account attivi gestiti da contraffattori, avvantaggiati da funzionalità come i messaggi diretti visibili solo una volta e le Instagram Stories valide 24h che rendono nettamente più facile agli utenti spacciare falsi articoli di design senza lasciare traccia. "Facebook e Instagram sono i mercati chiave in cui le merci contraffatte vengono vendute al pubblico pubblico. Era eBay 10 anni fa e Amazon cinque anni fa", ha affermato Benedict Hamilton, amministratore delegato di Kroll, società di investigazione privata assunta dai marchi danneggiati dalla contraffazione e dal contrabbando.

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Oltre alla comunità di persone truffate, si è sviluppata parallelamente una consistente community online di amanti e compratori consapevoli di item falsi. Subreddits come r/fashionreps, r/designerreps, r/qualityreps e r/couturereps esistono al solo scopo di trovare e discutere di contraffazioni convincenti, fornendo anche una guida alla produzione e vendita di repliche. Mentre su TikTok l'hasthtag #dupesnation vanta più di 5 milioni di visualizzazioni, spopolano persino gli haul video in cui gli utenti mostrano i beni falsi appena acquistati e ne valutano la realizzazione.

Mentre la vendita di beni contraffatti sulle piattaforme di social media potrebbe non sembrare un fenomeno nuovo, visto che il problema dei dupe su Instagram esiste già da anni, il rapporto di Reuters non fa che esacerbare la continua lotta della società per riabilitare propria immagine pubblica dopo lo scandalo del 2018 rivelato da Cambridge Analytica, secondo cui i dati personali di 87 milioni di account Facebook sono usati senza consenso per scopi di propaganda politica, e che aveva condotto Zuckerberg davanti alla corte americana. Come dimostrano i dati raccolti da Cecilia Kang, giornalista per il New York Times e autrice insieme a Sheera Frenkel del bestseller Facebook: l'inchiesta finale, le azioni di Meta continuano a scendere e a questo punto valgono meno di un quarto della valutazione di mercato di Apple.

 

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