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5 cose che puoi trovare solo sul profilo Instagram di Carine Roitfeld

Il suo feed è un’estensione digitale dei suoi editoriali

5 cose che puoi trovare solo sul profilo Instagram di Carine Roitfeld Il suo feed è un’estensione digitale dei suoi editoriali

Vogue France, la matita nera perennemente stampata lungo i bordi degli occhi, le sopracciglia ben definite e un guardaroba piuttosto dark: Carine Roitfeld ha inventato l’indie sleaze prima delle sorelle Olsen. Più di 10 anni alla guida dell’edizione francese del colosso di casa Condé Nast, un’estetica tanto dirompente a cui abbiamo dovuto dare un nome per poterla legittimare al di fuori della carta rovente degli editoriali firmati insieme al fotografo Mario Testino: porn chic, uno degli appellativi più detestati da Roitfeld. Provate a consultare uno dei suoi lavori e chiedetevi il perché le sue immagini risultano così controverse — Eva Herzigova scattata da Mario Testino su The Face in un tank top di Margiela mentre allunga una mano su un tritacarne e tiene, nell’altra, un cucciolo di maltese nel periodo della malattia della mucca pazza in Gran Bretagna. Spostatevi su Vogue Paris: nel numero di febbraio 2005 ha ritratto, insieme a Testino, Gemma Ward mentre simula un taglio netto alle ciglia con un paio di forbici dorate (tutte le bambine tagliano i capelli alle loro Barbie, no?). Nel 2010, sul numero di ottobre, Terry Richardson cattura la modella Crystal Renn con un calamaro sospeso tra le sue mani e la sua bocca, come se stesse per essere inghiottito, ripercorrendo l'immaginario di uno dei film preferiti di Roitfeld, La Grande Bouffe (1973). A dicembre dello stesso anno arriva l’editoriale più controverso di sempre: Cadeaux, sotto la direzione creativa di Tom Ford come guest editor e la fotografia di Sharif Hamza, ritrae bambine in pose ammiccanti in abiti Saint Laurent, Valentino, Versace e gioielli Bulgari. Il 17 dicembre dello stesso anno sono state annunciate le dimissioni di Roitfeld — Emmanuelle Alt prenderà il suo posto.

Oggi Carine Roitfeld ha una sua rivista, una sua linea di profumi e continua a lavorare come consulente per brand di lusso internazionali. Ecco 5 cose che puoi trovare solo sul suo profilo Instagram.

Gli scatti di Michel Lamy per CR Fashion Book 

Dopo aver annunciato le sue dimissioni nel dicembre del 2010, Carine Roitfeld ha fondato la sua rivista omonima nel 2012. «Mi piacciono le donne più grandi. Mi piacciono le ragazze meno minute. Mi piacciono le donne nere. Ho fatto tutto prima. Ma la gente dimentica, perché la gente dimentica tutto. Mi sento totalmente a mio agio con tutti. La mia forza è avere una mentalità aperta, sempre» raccontava qualche anno fa sul The Guardian. Uno degli ultimi issue di CR Fashion Book, non a caso, riflette sull’audacia e fa leva sulle spalle appuntite di Michel Lamy: seduta su una poltrona damascata, avvolta nel fumo della sua sigaretta accesa e i suoi immancabili gioielli personali, Lamy è soltanto una delle figure chiave all’interno dell’universo di Carine Roitfeld. Le altre sono tutte consultabili e “ridotte” in formato editoriale.

 

I consigli per Vestiaire Collective

Roitfeld ama il vintage e vanta una serie di pezzi d’archivio da fare invidia agli archivisti più accaniti. Sarà per questo motivo che Vestiaire Collective l’ha scelta come curator all’interno di una collaborazione che la vede parte integrante nella selezione di 300 pezzi vintage per la piattaforma francese. Direttamente dal suo appartamento a Parigi, l’editor in chief di CR Fashion Book mostra i suoi capi preferiti: una gonna in pizzo e mussola di Saint Laurent by Tom Ford, una giacca Chanel direttamente regalatale da Karl Lagerfeld in persona, una giacca di pelle in finta pelle di coccodrillo di Tom Ford con borsa abbinata, la Carine bag.



Il primo party con la figlia, entrambe con pelliccia leopardata

Nel 2003, al il Great Hall del Metropolitan Museum of Art di New York Roberto Cavalli organizza un preview gala per la mostra Wild Fashion Untamed e Carine Roitfeld arriva insieme a sua figlia Julia Roitfeld. «La prima notte fuori con Julia, a New York, 25 anni fa. Irriverentemente in pendant con l’’arredamento, avvolte dalla testa ai piedi dalla stampa leopardata (la pelliccia è finta)» ricorda Roitfeld su Instagram. Qualcuno ha detto indie sleaze?

 

Una foto con la tee Porn Hub

Quando i giornalisti le chiedevano di spiegare i capisaldi del suo immaginario estetico, il porn chic, Roitfeld ha sempre proposto di optare, quanto meno, per la formula erotic chic. La chiave di lettura, probabilmente, sta proprio in questo scatto fatto dal fotografo argentino Sebastian Faena che la ritrae di spalle e una sigaretta accesa, con una t-shirt loggata Porn Hub. L’ennesima provocazione? «Molte persone dicono che sono la regina del porn chic. 'Chic' va bene, ma 'porno' no», ha detto a Vogue nel 2012. «Sono molto felice di usare la parola 'erotico', ma non 'pornografico'. Forse sembro folle a causa delle mie foto; probabilmente è solo la mia arte, quello che devo esprimere».

 

Una foto insieme a Karl Lagerfeld e Valentino Garavani

Nel 2011 Roitfeld festeggiava la pubblicazione del suo libro Irreverent organizzando una festa al Raspoutine di Parigi. «Bal des vampires, Irreverent» abbozza il copy che accompagna una foto pubblicata sul suo account Ig nel 2016, insieme a Karl Lagerfeld e Valentino Garavani. Del primo lamenta tuttora la mancanza: «Era il re indiscusso dei grandi mazzi di fiori e delle lettere scritte a mano. Nessun altro fa così. [...] Sono consapevole che non riceverò i miei fiori da lui con il biglietto che dice che sei una grande stylist e una grande mamma. La festa della mamma ha una data diversa in ogni paese, come poteva sapere che era la festa della mamma [in Francia]?»