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Promuovere una moda naive: intervista ai founder di Clothes Agency

Un progetto nato nel 2019 dalla mente di Luca Fortugna e Carlo Zollo

Promuovere una moda naive: intervista ai founder di Clothes Agency  Un progetto nato nel 2019 dalla mente di Luca Fortugna e Carlo Zollo
Fotografo
Alberto Castellano & Cyrus Ardalan

Una delle caratteristiche che distingue Clothes Agency dal resto delle agenzie di moda è il profondo rispetto che viene dedicato a ciascuno dei brand rappresentati, una lista che oggi include nomi rinomati ed emergenti tra cui Cormio, Courrèges, David Koma, Panconesi, Wales Bonner, Séfr e Louisa Ballou. Un progetto nato nel 2019 dalla mente di Luca Fortugna e Carlo Zollo, ex professionisti delle vendite commerciali, Clothes Agency oggi poggia sui tre punti cardinali della moda europea: Londra, Milano e Parigi, dove questo weekend inaugura il primo showroom, Clothes Showroom. Malgrado riuscire ad espandere il proprio business in un hub culturale come Parigi non sia un’impresa da poco, essendo una città che ospita player del settore colossali come i conglomerati del lusso, ciò che ha spinto i fondatori Carlo Zollo e Luca Fortugna a credere in Clothes Agency è stato proprio il grado di difficoltà richiesto da questa sfida. Per poter cambiare le regole del gioco, in fondo, serve una gran quantità di coraggio. Abbiamo incontrato i fondatori dell’agenzia a pochi giorni dalla nuova apertura per sapere un po’ di più sul loro progetto. 

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Come ricordano i fondatori, Clothes Agency è nata quasi per caso. Due esperti di lunga data del settore delle vendite commerciali, Zollo e Fortugna hanno cominciato a costruire il progetto di fronte ad una birra in un pub di Londra, dopo aver scoperto di essere vicini di casa. Entrambi stanchi della fashion industry e della sua struttura, hanno creato un’agenzia controcorrente, che andasse in direzione totalmente opposta all’ondata di streetwear luxury che governava la moda ai tempi. Remando contro quello che Fortugna definisce un «approccio pigro» al mondo degli showroom, Clothes Agency è stata fondata per offrire strategie personalizzate ai brand. Entrambi pensavano che ci potesse essere l'opportunità di cavalcare una nuova ondata di controtendenza. Il che si è rivelato corretto con il senno di poi, «visto che oggi ci troviamo nel bel mezzo del quiet luxury», racconta Zollo. Grazie all’ampio livello di conoscenze raccolte da buyer, i fondatori hanno puntato su tre qualità chiave, «reputazione, credibilità e networking». A questi, come enuncia il loro mission statement, si aggiunge un termine essenziale: naive

«Non mi è mai piaciuto nulla di rifinito al cento per cento», afferma Zollo raccontando l’importanza che riveste la parola “naive” nel vocabolario di Clothes Agency. Un termine che racchiude tutta la filosofia del progetto, per Zollo e Fortugna indica la maniera diversificata e attenta con cui lavorano assieme ai brand. Primo di questi Lemaire, nome d’esordio per Clothes Agency nella distribuzione italiana. «Abbiamo deciso molto presto di concentrarci sul mercato italiano», racconta Zollo. «Avevamo appena firmato Lemaire per l'Italia e attraverso il passaparola ci si presentavano delle opportunità. Non è stato un percorso facile, ma la nostra agenzia è cresciuta e siamo stati felici di lavorare e di godere di solide collaborazioni con marchi che eravamo orgogliosi di rappresentare». Accettare di supportare un brand è una decisione che Zollo e Fortugna prendono unanimemente e secondo prerequisiti irremovibili. «Non ci affrettiamo mai a intraprendere una relazione commerciale, perché ci piace valutare il marchio e apprezzare appieno ciò di cui ci occupiamo, soprattutto se l'obiettivo è una collaborazione a lungo termine», afferma Fortugna. «Non rincorriamo l’hype. Anche se sarebbe irragionevole chiedere ad un brand emergente di essere perfetti, è possibile capire se c'è la motivazione, se il loro storytelling è autentico». 

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La vera forza di Clothes Agency giace esattamente nella natura indipendente dell’agenzia, un tratto che permette a Zollo e a Fortugna di calarsi negli stessi panni dei brand emergenti e di instaurare una partnership con loro, non una relazione tra clienti. «Clothes Agency è un grande sostenitore dei brand emergenti», afferma Zollo. «Mentre le maison di lusso monopolizzano il mercato tenendo tutte le carte per sé, i brand emergenti hanno gli showroom come portale d’accesso verso il cliente, e in quanto agenzia siamo molto proattivi nel modo in cui interagiamo con loro». Un aiuto in più nella scalata al successo, Clothes Agency si fa carico della comunicazione dei marchi emergenti - a patto che la loro visione sia degna di nota. Per i due fondatori, per misurarsi con i colossi del lusso un brand ha bisogno di giocare d’anticipo. «Se vuoi essere un designer indipendente, devi avere venti stagioni pronte, non solo tre», sostiene Zollo. «La tua esperienza nel settore e come ti muovi per raggiungere i tuoi obiettivi sono unici, dipendono interamente dalla tua base di partenza». Come aggiunge Fortugna, Clothes Agency contribuisce ad alleviare le sfide a cui devono far fronte i i brand creando uno spazio in cui possono rafforzare la loro community e trovare nuovi clienti. Fornendo opportunità di networking tra i brand e potenziali buyer, l’agenzia agisce da ponte di scambio al fine di risanare un sistema ormai compromesso, mettendo la propria indipendenza al servizio degli altri. Per i fondatori di Clothes Agency, spesso sono i brand emergenti più «rilevanti in termini di contenuto e più contemporanei nei valori rispetto a quelli di lusso», anche se «la frenesia alimentata dal mercato online e parallelo ha purtroppo appiattito il mercato penalizzando molti marchi emergenti»

Con la crescita dell’azienda è arrivata l’urgenza sempre più sentita di costruire un punto di riferimento fisso a Parigi, e così Clothes Showroom è nato nel 2023 come un’estensione fisica dell’agenzia. Questo weekend, Zollo e Fortugna sveleranno la selezione AW24 all’interno del nuovo spazio, presentando le nuove uscite di Panconesi, di Cormio e due collezioni di debutto di Ottange e GASM, OR? «L'idea era quella di creare qualcosa di personale che avesse un'importanza maggiore rispetto ai soli termini di business», ci racconta Zollo in merito a Showroom, un progetto che ha il compito di portare avanti tutti i valori promossi da Clothes Agency in maniera ancora più radicale. «C’è un crescente allineamento tra la nostra agenzia, i brand che rappresentiamo e le collaborazioni che potremmo esplorare», aggiunge Fortugna in vista dei prossimi impegni dell’agenzia. «Per continuare a vendere moda in un panorama in continua evoluzione è necessario un cambiamento che ci auguriamo possa diventare collettivo, anche da parte delle nuove generazioni. Siamo certi che ci impegneremo a fare la nostra parte in questa transizione».