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Benvenuti nel Pala Magliano

Luca Magliano porta in scena la sua "couture povera"

A poche settimane dalla vittoria del Karl Lagerfeld Prize, Luca Magliano torna alla Milano Fashion Week in piena continuità con il suo discorso alla Fondation Louis Vuitton. «It’s a beautiful thing to be seen» aveva detto il designer italiano sul palco dei LVMH, anticipando di fatto l'enorme curiosità generata dal brand e tangibile nei minuti precedenti l'inizio dello show. Non solo la stampa italiana, da sempre in prima linea nel promuovere il talento di "Luchino," ma anche un parterre inedito che testimoniava la portata del nome di Magliano che, un po' per scelta e un po' per una strana coincidenza, per lo show SS24 ha scelto per la prima volta di far sfilare la collezione su una vera e propria passerella sopraelevata, un unicum nella storia del marchio. La collezione, nata ben prima della vittoria, non lascia intravedere nessun segno di cedimento nel lavoro di Magliano, che nonostante la giovanissima età ha già creato uno stile riconoscibile come solo i designer più maturi sanno fare. Bomber, pantaloni, giacche antivento e tute da lavoro vengono reinterpretati nello stile che lo stesso Luca ha definito "couture povera," fedele all'identità del marchio che qualcuno potrebbe quasi chiamare "neo-realista." Magliano non si impegna a costruire mondi immaginifici, ma preferisce raccontare quello a lui più caro, la realtà della sua Bologna e dei personaggi che la popolano.

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«Il nostro brand è sempre stato una sorta di progetto 'citazionista', nel senso che è stato generato nella mia città natale ed è profondamente impregnato della sua cultura underground e della mia esperienza personale,» ha raccontato Magliano dopo lo show. Nel Pala Magliano, tanto palazzo quanto cantiere, i lavori non si fermano, sia nella location (che ricorda appunto un cantiere in costruzione), sia nella collezione. Il jeans è sporco e rovinato, i look creati per avere un fascino caotico e spontaneo che si ricollega alla volontà ultima di Magliano: destrutturare l'identità maschile per come la conosciamo, che si tratti di un blazer, di un maglione o di una borsa legata in vita. Ultimo aspetto, ma non per ordine di importanza, è quello del colore, "trattato in maniera elementare" come ha scritto lo stesso designer, ma che in realtà, nelle sue tonalità di bianchi e neri, sembra non voler ricorrere all'escamotage delle palette più accese per togliere l'attenzione dal lavoro fatto da Luca Magliano e dal suo team.