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In settimana bianca con Gucci a Cortina d’Ampezzo

Il brand ha aperto una boutique in collaborazione con lo storico retailer Franz Kraler

In settimana bianca con Gucci a Cortina d’Ampezzo Il brand ha aperto una boutique in collaborazione con lo storico retailer Franz Kraler
Credits: Slim Aarons
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Cortina è fin dall’Ottocento una meta di riferimento per il mondo del lusso. Destinazione privilegiata per l’aristocrazia europea per più di un secolo, cuore pulsante del mito italiano della settimana bianca e meta aspirazionale per la classe media degli anni ’80, la sua aura di classica bellezza e il suo ruolo di hub per la clientela del lusso di mezza Europa la hanno resa una location amatissima dai brand di lusso per decenni.  Il più recente a sbarcare in città è Gucci che ha aperto una boutique pop-up in Corso Italia, 88 in collaborazione con lo storico retailer Franz Kraler, nome che dagli anni ’80 in avanti è stato un punto di riferimento per lo shopping di moda ad alta quota. La boutique ha aperto oggi le sue porte in città presentando il secondo attesissimo drop della nuova capsule Gucci x The North Face.

La Perla delle Dolomiti, fra l'altro, vivrà a breve un momento importantissimo della sua storia: le Olimpiadi Invernali del 2024. Momento importantissimo sia per l'enorme attenzione internazionale che le sue piste da sci calamiteranno da tutto il mondo - ma anche una ricorrenza storica in quanto, nel periodo del secondo Dopoguerra, furono proprio le VII Olimpiadi Invernali di Cortina a fare tornare la città al centro del palcoscenico internazionale dandole una visibilità e una popolarità che non si è esaurita nel tempo ma anzi, è andata aumentando facendola diventare una fixture nell'immaginario pop italiano insieme al mito della settimana bianca

Credits: Slim Aarons
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Nessun altro rito stagionale ha tanta importanza, in Italia, come quello della settimana bianca: dalla radiocronaca che raccontava gli spettacolari slalom di Toni Salier durante le Olimpiadi Invernali del ’56; agli scatti di Slim Aarons che ritraevano l’upper class europea banchettare in terrazza davanti agli spettacolari panorami delle Dolomiti negli anni ’60 e ’70, fino ad arrivare al fenomeno pop tutto italiano dei cinepanettoni che facevano una satira spietata della società dei consumi anni ’80, il nome di Cortina d’Ampezzo è diventato quello di un sogno, di una roccaforte del lusso al pari di Capri e di Montecarlo .

La longevità di questo mito è inestricabilmente legata alla storia stessa di Cortina, alla dimensione aspirazionale guadagnata dalla località proprio in quel periodo di transizione in cui il lusso italiano uscì dai propri serrati circoli aristocratici per rivolgersi a un nuovo pubblico di giovani clienti modernizzandosi a sua volta, entrando a far parte di una cultura più ampia.