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Gli algoritmi possono disegnare le sneaker?

La creatività dell'intelligenza artificiale sbarca nella scena sneaker

Gli algoritmi possono disegnare le sneaker? La creatività dell'intelligenza artificiale sbarca nella scena sneaker

Come sarà la sneaker del futuro?
Si tratta di una domanda che sempre più appassionati e insider del settore si stanno facendo. Con il boom delle skin per il gaming e la monetizzazione tramite NFT, la moda digitale è passata molto velocemente da essere un passatempo per 3D designer ad una futura revenue stream dei brand. La creatività dei prodotti digitali è tuttavia radicalmente diversa dall'esperienza manuale della moda fisica, per questo c'è chi sta puntando sugli algoritmi invece che sugli umani.  In questo filone c'è anche il footwear ideato a Berlino dallo sviluppatore Niels Garve: AI sneaks, la prima collezione di sneaker in NFT disegnata - o meglio generata - al 100% da un’intelligenza artificiale. Dalla creatività fino alla realizzazione finale, ogni passaggio è stato fatto dall'algoritmo che basa la sua ricerca su un database di sneaker realizzate da essere umani. La collezione - composta da 10 modelli - sarà in vendita sulla piattaforma di NFT Opensea dal 2 dicembre. Al di là del gusto - abbastanza discutibile - di questa collezione, la questione della creatività stilistica dell'intelligenza artificiale è uno dei temi che l'industria della moda dovrà affrontare nel prossimo futuro, vista la crescente importanza che i prodotti digitali stanno ottenendo in pochissimo tempo.

L'intelligenza artificiale è largamente usata nell'industria della moda a livello logistico ma pochissimo a livello creativo. Immaginate un algoritmo che incrocia tutte le sneaker più vendute negli ultimi anni e genera un modello - o un'infinità - che mescola tutte quelle caratteristiche. Si può considerare creatività? Lo stesso dubbio è già stato è già stato insinuato in altre industrie. Nel 2017, i musei olandesi Mauritshuis e Rembrandthuis, insieme a Microsoft, ING e la Delft University of Technology, hanno riunito 346 dipinti di Rembrandt e li hanno digitalizzati mediante un algoritmo di apprendimento. Dopo 18 mesi di analisi dati, il team ha creato un Rembrandt generato dall’intelligenza artificiale, venduto nel 2018 dalla casa d’aste Christie per 432mila dollari, 40 volte il prezzo stimato. Andando su esempi più estremi c'è DeepDream, sviluppato nel 2014, è uno dei primi software di intelligenza artificiale progettato a scopi artistici, in grado di elaborare le immagini che le vengono date in pasto e ricrearle con uno stile che a noi esseri umani appare allucinato, lisergico, onirico, surreale. 

Tornando alle sneaker, quello di Niels Garve è il primo esperimento che intreccia il design generato dall'intelligenza artificiale con la possibilità di monetizzazione attraverso gli NFT. Tuttavia non è il primo sviluppatore ad usare un algoritmo applicato alle sneaker, prima di lui Stan Van Der Vossen sul suo sito This sneaker doesn’t exist, aveva messo a disposizione dell'AI migliaia di modelli di sneaker esistenti e un codice autoscritto e l’AI aveva poi creato nuovi diversi modelli di scarpe 'rimescolando' il vastissimo archivio digitale. 

Per quanto riguarda gli NFT, anche in questo caso i brand hanno ampiamente speriementato nell'ultimo anno, fra gli ultimi Jimmy Choo, che ha creato la sua prima sneaker in NFT, andata all’asta su Binance lo scorso 20 ottobre e presentata attraverso la vendita di multiple mystery box. nss magazine, in occasione della digital cover n.09, aveva provato ad immaginare la sneaker del futuro con un’open call ad un gruppo di creator e footwear designer. In particolare il modello di sneaker proposto da Reti-Line di Kacimi Latamène in questa occasione è diventato un NFT disponibile online, dando a chiunque la possibilità di acquistarlo in versione digitale direttamente su OpenSea. Gli NFT sono il  vero trend dell’era digitale, ma mode a parte, quanto saranno disposti a spendere i costumer del Metaverso per capi d’abbigliamento virtuali? Sneakers virtuali da guardare con visori o filtri instagram, che prescindono dalle caratteristiche di concretezza e collezionabilità che hanno reso la moda uno dei settori di consumo principali nel corso degli anni. Mentre ci interroghiamo sulla direzione che prenderanno gli NFT e le sneakers nel Web3, stando a quanto appreso lo scorso novembre da Josh Gerben, avvocato specilizzato in trademark, Nike ha depositato l'application per utilizzare alcune proprietà dell'azienda come Just Do It e il logo per la vendita di sneaker digitali e abbigliamento.