Vedi tutti

K by Karl Lagerfeld: tutta un'altra musica

K by Karl Lagerfeld: tutta un'altra musica

Karl chi? Ormai sono veramente in pochi a non saperlo.
Mia nonna sicuramente, la maggior parte delle persone del mio paese – che in realtà tanto testo non fanno- e pochi altri esuli esseri umani, che nel loro tentativo di snobbare la moda, finiscono comunque per vivere ed indossare un cliché.

Ovviamente, giusto per essere sicuri, il Karl nominato è, il Kaiser Karl in persona, mitico direttore artistico di Chanel, mente creativa della collezione di pret-a-porter che porta il suo nome, ideatore fautore di mille altre cose croccanti e geniali e poi – dulcis in fundo- della collezione K…by Karl Lagerfeld. Da chi altri sennò?

Dimenticate, però, per un attimo i taglierini e gli abitini da signora bene di Chanel: qui, da Karl, è tutta un’altra musica.
Dinamica, libera, street, giovane, fatta di t-shirt e denim, questa collezione nasce dalla volontà di realizzare qualcosa di più vicino allo stile contemporaneo, di più strettamente collegato alla realtà del vissuto quotidiano. E’ dal lontano inverno del 2007, del resto, che Karl gioca con i pezzi classici del guardaroba urbano, ripresentandoceli alla sua maniera, sorprendentemente cool, decisamente hot.

Per questa primavera-estate, articolandosi intorno ad una palette cromatica essenziale e riconoscibilissima, trionfano, senza mai stancare, nero, grigio e bianco. Aiutato poi, dallo stile e dall’anima della rock band francese, i Neimo, artisti underground emergenti -che Karl ha deciso di sostenere, scegliendo un loro pezzo per la sua passerella estiva e volendoli come modelli per il lookbook della collezione; lo stilista ha immaginato un armadio decisamente stiloso, fatto di blazer sartoriali, t-shirts grafiche e irriverenti, abiti da groupie e camicie e acconciature, che in una fusione tra stile country, r&b e grunge, sono un inno alle tendenze più in di stagione. Il tutto arricchito da dettagli in pelle da duro e il sempiterno jeans, di cui pare Karl, non ne possa più fare a meno.

E’ stato proprio lui, infatti, ad ammettere come le “T-shirt e jeans siano alla base dell'abbigliamento moderno”. E se lo dice lui…converrà fidarsi.