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Molti club techno di Berlino sono a rischio demolizione per fare spazio a un'autostrada

Ma gli ambientalisti della comunità-dance si oppongono

Molti club techno di Berlino sono a rischio demolizione per fare spazio a un'autostrada Ma gli ambientalisti della comunità-dance si oppongono

Erano circa settemila le persone che di recente si sono riunite a Berlino in quella che è stata definita una “protesta-rave” – iniziativa che ha bloccato molte strade della capitale tedesca per quasi un giorno intero. L’obiettivo era quello di sensibilizzare la comunità locale sul rischio di perdere alcuni dei più importanti club techno della città per fare spazio a un’autostrada. Il progetto riguarda l’estensione della A100: costruita negli anni Sessanta a Berlino Ovest, oggi risulta essere una delle superstrade più trafficate di tutta la Germania, per questo l’amministrazione comunale vorrebbe prolungarla di circa 7 chilometri verso la parte orientale della città. Il progetto risale al 1999 e fu approvato in via definitiva solo nel 2016, con l’obiettivo di iniziare i lavori nel 2027. Per fare spazio a quella che, sulla carta, dovrebbe essere un'autostrada a sei corsie, è però necessario demolire prima almeno una ventina dei club di musica techno più importanti della città, tra cui Ost, Renate, Else, Oxi e Void.

Molti club techno di Berlino sono a rischio demolizione per fare spazio a un'autostrada Ma gli ambientalisti della comunità-dance si oppongono | Image 469859
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I problemi della nuova futura autostrada

I manifestanti, oltre a far leva sugli enormi danni ambientali che un progetto del genere porta con sé, sensibilizzano anche sul rischio di perdere buona parte dei locali che hanno reso Berlino la capitale europea della techno. La portavoce dell’organizzazione Club-commission Berlin, che lavora per preservare e al contempo sviluppare la scena legata ai club di Berlino, ha detto al The Guardian che l’estensione della A100 rappresenterebbe una «minaccia esistenziale alla vita culturale» di questa città. Chiudere così tanti club in breve tempo, oltre a essere un duro colpo per la dimensione culturale della capitale tedesca, comprometterebbe la stessa attrattività di Berlino a livello musicale. La maggior parte dei club-techno si trova nella parte orientale della città, quella che prima della caduta del Muro era per l’appunto Berlino Est: i più sono all’interno di edifici lasciati vuoti dal processo di deindustrializzazione che ha interessato la capitale tedesca nella seconda metà del Novecento. Inoltre, in quelle aree si è edificato poco negli ultimi decenni, proprio perché si sapeva che sarebbero potute essere destinate all’estensione dell’A100. Secondo un comitato contro il prolungamento dell’autostrada, chiamato A100 Stoppen, l'amministrazione comunale dovrebbe piuttosto sfruttare quei terreni per costruire nuovi alloggi – anche a Berlino infatti, come in molte grandi città europee, è in corso una forte crisi abitativa, e la gentrificazione sta diventando un grosso problema.

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Berlino dovrebbe essere più green?

Ma oltre ai club techno, per fare spazio all'autostrada sarà necessario demolire 300 giardini e alcuni condomini in cui vivono circa un centinaio di persone. Per tutte queste ragioni i manifestanti sottolineano che il progetto del nuovo tratto autostradale vada nella direzione opposta alle politiche di sostenibilità ambientale che molte città occidentali stanno perseguendo: sempre più centri urbani, piccoli e grandi, per far fronte alla crisi climatica stanno infatti cercando di limitare l’uso delle automobili – diventando ad esempio "città 30", incoraggiando i trasporti pubblici o la mobilità green, e favorendo le aree pedonali. Sono stati molto criticati anche gli alti costi del progetto, di oltre un miliardo di euro: i manifestanti chiedono che quei fondi vengano piuttosto investiti per migliorare il sistema di trasporto pubblico e sviluppare più piste ciclabili. L’amministrazione comunale ritiene che l’estensione della A100 sia necessaria per limitare il traffico nel centro-città, traghettandolo verso la periferia; molti gruppi ambientalisti, oltre alla comunità-dance della capitale tedesca, ribadiscono invece che il progetto non farà altro che aumentare l’inquinamento, a cui si somma la scomparsa del tutto o quasi della scena culturale legata ai più importanti club techno di Berlino.