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Come il cinema francese aveva già raccontato le rivolte di Parigi

Tutte le immagini di Athena e de L'Odio, oggi come allora

Come il cinema francese aveva già raccontato le rivolte di Parigi  Tutte le immagini di Athena e de L'Odio, oggi come allora

Quando scrisse Athena (2022), assieme a  Ladj Ly - già regista de I Miserabili (2019) - Romain Gavras non aveva in mente di realizzare un'opera di commento sociale sulla Francia o sulle Banlieue di Parigi: voleva realizzare una tragedia greca. Il film di Gavras, il suo terzo esperimento sulla lunga durata, racconta delle rivolte scoppiate nel fittizio quartiere di Athena, a Parigi, a seguito dell’uccisione di un giovane ragazzo ad opera della polizia. Uscito ormai un anno fa direttamente su Netflix, nella sua costruzione Athena non ha nulla di estremamente rivoluzionario. Esiste infatti un'intera filmografia di genere, in particolar modo in Francia, di cui il già citato I Miserabili e L’odio (1995) sono solo gli esempi più immediati. Lo stesso Gavras aveva in pratica già realizzato un distillato estetico di Athena in No Church In The Wild, il brano contenuto in Watch the Throne che aveva consegnato alla gloria eterna Frank Ocean. Athena è un film magistrale sotto diversi punti di vista, non ultima la superba costruzione dei personaggi e del dramma familiare ritratta da Gavras, oltre ad un utilizzo angosciante e perfetto della camera da presa. Ma più d’ogni altra cosa, Athena era un film estremamente vero. 

Martedì 27 giugno a Nanterre, quartiere a ovest di Parigi non troppo lontano dall’Arc de Triomphe, la polizia ha sparato e ucciso il 17enne Nahel, durante un controllo. Da quel giorno Parigi è stata invasa dalle proteste, che se da una parte hanno ricordato quelle del 1992 a Los Angeles per la loro violenza (sono oltre 1300 gli arrestati solo nei primi 4 giorni) e scenicità, dall’altra ha portato tanti a condividere spezzoni de L'Odio prima - come ovvio che fosse per un classico senza tempo - e di Athena poi. Quello che ha immediatamente ricondotto diversi utenti a pensare ad Athena è stata l’età media dei manifestati delle riots di Parigi: 17 anni. Nel film di Gavras si nota infatti una scollatura evidente tra gruppi che cercano in qualche modo di dialogare con le istituzioni, e una gioventù troppo delusa e arrabbiata per poter anche solo pensare ad un dialogo. Una sensazione che il sociologo Jérémie Gauthier aveva spiegato qualche anno fa in numeri: secondo i suoi studi comparati sulla polizia in Germania e Francia è venuto fuori che soltanto il 40% degli intervistati pensava che la polizia non avesse un bias nel trattare con le minoranze etniche. La concentrazione delle stesse nei quartieri con più alto tasso di povertà ha generato un conflitto mai risolto realmente - fin da quando la Francia ha cominciato a diventare una nazione, e Parigi una città prevalente multietnica. Un conflitto che esplode ciclicamente, in maniera ben più tragica della tragedia Greca che Gavras aveva in mente, ma ugualmente feroce e violento. 

Il film di Gavras aveva inoltre il pregio di mappare e descrivere alla perfezione l’estetica dei suoi anni, fatta di maglie da calcio, Nike tech e TN “Squalo”, allo stesso modo in cui L’odio aveva cambiato per sempre la percezione estetica del mondo sulla Francia, elevandosi negli anni a vero e proprio “brand”. La formazione di un “brand” attorno a momenti anche drammatici e di estrema rilevanza sociale è d’altronde fondamentale alla propagazione del messaggio stesso; ne è una riprova il Black Lives Matter, diventato immediatamente riconducibile a slogan e per questo “condivisibile”. Lì dove l’America aveva avuto Alright di Kendrick Lamar, L'odio aveva avuto Nique La Police: simboli immediatamente riconoscibili che servivano a veicolare un messaggio, per forza di cose non completo, ma che ha il compito di funzionare da veicolo. Athena si apre con una chiara citazione a Delacroix e si chiude con il fuoco: nel mezzo un dramma familiare che è l’esemplificazione delle diverse modalità in cui la Francia prova a scendere a compromessi con se stessa. Il problema sta tuttavia proprio in questo: ogni giorno c’è una fascia di popolazione costretta a scendere a compromessi per sopravvivere. Ma questo compromesso non può essere eterno, e nel momento in cui si spezza, la Francia brucia. Come Athena.