
La giuria del Fashion Trust Arabia è fatta dei più grandi nomi del sistema Il livello è altissimo

Il Fashion Trust Arabia ha annunciato la giuria della sua sesta edizione, confermando ancora una volta il ruolo del premio come uno dei punti di osservazione più rilevanti per capire dove sta andando la moda globale e per tastare il teritorio di quello che viene ormai considerato il principale polo del lusso, il Medio Oriente. L’iniziativa, fondata nel 2018 sotto il patronato di HH Sheikha Moza bint Nasser e portata avanti da HE Sheikha Al Mayassa bint Hamad Al Thani e Tania Fares, quest’anno riunisce un gruppo eterogeneo di designer, editor, creativi e figure chiave del business.
Tra i nomi più significativi c’è Daniel Roseberry, che con Schiaparelli ha riportato la couture al centro del discorso culturale con un immaginario potente, riconoscibile e spesso virale. La sua presenza in giuria suggerisce un’attenzione particolare ai progetti capaci di andare oltre la semplice collezione, puntando su costruzione, identità visiva e narrazione. Accanto a lui spicca Christian Louboutin, con il suo punto di vista che sarà cruciale per valutare la capacità dei brand emergenti di costruire un segno distintivo che possa vivere sul mercato con continuità. A rappresentare la nuova sensibilità italiana c’è Veronica Leoni, oggi alla guida della linea Collection di Calvin Klein, insieme anche a Gilda Ambrosio e Giorgia Tordini che rappresentano la prospettiva di The Attico, tra le estetiche italiane più riconosciute a livello internazionale.
Dal lato media e strategia, la giuria include Imran Amed, fondatore di Business of Fashion, mentre figure come Gisele Bündchen e Paloma Elsesser aggiungono lo sguardo di due modelle che hanno attraversato momenti chiave nella trasformazione dei codici estetici contemporanei. La componente designer è completata da nomi come Guram Gvasalia, Francesco Risso, Giambattista Valli, Amina Muaddi, Zuhair Murad, Viktor & Rolf, Rabih Kayrouz e Duran Lantink, ognuno con la propria interpretazione di sartorialità, innovazione e sperimentazione. Sul fronte business e jewellery, compaiono Roopal Patel, Remo Ruffini, Caroline Scheufele, Charles Rosier e i fondatori di Coperni, Arnaud Vaillant e Sébastien Meyer.






































































