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Quando agli Oscar c’erano le sfilate di moda

Ricordando un'usanza anni '90

Quando agli Oscar c’erano le sfilate di moda  Ricordando un'usanza anni '90

Il proverbio dice che l’Epifania tutte le feste porta via, ma nel mondo dell’intrattenimento e della moda la regola non vale. Ci sono i Grammy, Sanremo, il Fashion Month, i BRITs e ancora i red carpet delle premiere, con la vera “festa” che conclude l’Award Season nel mese di marzo, la notte degli Oscar. Mentre in questi giorni il pubblico è in delirio per i look incredibili che sta sfoggiando Zendaya alle prime proiezioni di Dune: Parte Seconda, un angolo di X (ex Twitter) ha fatto riaffiorare i video degli Oscar del 1996, quando Naomi Campbell, Tyra Banks e Claudia Schiffer hanno sancito ufficialmente l’unione tra moda e cinema. C’è stato un tempo in cui, prima che i red carpet look fornissero engagement record online e diventassero uno dei temi principali della serata dedicata ai migliori film dell’anno, le top model venivano ingaggiate dalla kermesse per mostrare in diretta i costumi delle pellicole in lizza per una statuetta dorata. Una pratica che adesso non usa più, per questioni di tempistiche, era consuetudine portare sul palco degli Academy Award gli abiti candidati agli Oscar. 

Nel 1978, prima ancora che le modelle degli anni ’90 graziassero gli schermi americani, era stato il costume designer di Star Wars, John Mollo, a vincere l’Oscar per i migliori abiti. I look del film di fantascienza più famoso al mondo avevano sfilato durante la presentazione delle nomine insieme agli abiti di Airport ’77, Julia, A Little Night Music e The Other Side of Midnight, mentre nel 1996, introdotti al pubblico da Naomi Campbell, Claudia Schiffer e Pierce Brosnan, erano candidati alla famigerata statuetta gli abiti di Braveheart, Richard III, Sense and Sensibility, 12 Monkeys e di Restoration, vincitore. Sono passati quasi trent’anni dall’ultima volta che i costumi di un film sono apparsi sul palco degli Oscar, eppure i social chiedono ancora che questa usanza torni ad essere messa in pratica. Immaginate se questo weekend ci ritrovassimo davvero di fronte ad un fashion show con tutti i migliori costumi dell’anno: Vittoria Ceretti nei look disegnati da Jacqueline Durran per Barbie, Mona Tougaard in quelli creati da Holly Waddington per Povere Creature!, Anok Yai in quelli di Napoleon o ancora Alex Consani nei design di Oppenheimer o di Killers of the Flower Moon. Se da una parte è comprensibile che la tradizione sia stata rimossa per agevolare la durata delle premiazioni, ad oggi suddivise in ben ventiquattro categorie, dall’altra portare un po’ di fashion week sul palco degli Oscar renderebbe la serata molto più emozionante.