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Le sneaker Made in USA di New Balance sono davvero Made in USA?

Non del tutto, secondo una causa intentata al brand questa settimana

Le sneaker Made in USA di New Balance sono davvero Made in USA? Non del tutto, secondo una causa intentata al brand questa settimana

New Balance è diventata la protagonista di una class action presentata alla corte federale del Massachusetts che accusa il brand di indicare falsamente che alcune delle sue sneaker siano Made in USA quando circa un 30% di quelle stesse sneaker sono prodotte all’estero usando lavoratori stranieri. L’accusa, Matthew Cristostomo, Anthony Bollini, Spencer Verrilla, Derrick Evans, Clifton Bradley e Robert Kaminsky, asserisce che il brand stia utilizzando sia sulle sneaker che sul packaging simboli come la bandiera americana e la dicitura Made in USA in maniera fuorviante «perché i consumatori sono disposti a pagare di più per i prodotti che credono siano effettivamente realizzati negli Stati Uniti». Dato che una parte della produzione delle sue sneaker avviene al di fuori degli Stati Uniti, i querelanti sostengono che le sneaker di New Balance non corrispondano alla definizione legalmente stabilita di "Made in USA", che impone che i prodotti commercializzati come "made in America" o "made in USA" debbano essere realizzati nella loro interità all’interno degli Stati Uniti.

Nello specifico, secondo i querelanti, New Balance importerebbe le suole delle sneaker da due fornitori cinesi – cosa che sarebbe evidenziata in un disclaimer scritto in un font minuscolo sul fondo del packaging e in alcune parti del loro sito che, però, sempre secondo l’accusa, risulterebbe insufficiente in quanto «nessun consumatore ragionevole si aspetterebbe che una minuscola scritta sul lato inferiore di una confezione o nascosto in varie aree del sito web contenga un linguaggio che contraddice le dichiarazioni che le sneaker sono "Made in the USA"». Tra l’altro, Cristostomo e gli altri querelanti sostengono che New Balance stia consapevolmente violando le regole della Federal Trade Commission dopo che l'agenzia federale dei consumatori aveva avviato una class action contro il brand nel 1996 per un simile claim ingannevole, e successivamente stipulando un settlement per i consumatori che hanno acquistato calzature New Balance tra gennaio 2012 e gennaio 2019. 

Secondo quanto dichirato da un rappresentante del brand a The Fashion Law, «New Balance cerca di essere trasparente in tutte le comunicazioni con i consumatori, rivelando in modo evidente che dove il valore nazionale è almeno del 70%, le calzature del marchio sono etichettate Made in USA». Lo scorso settembre, fra l’altro, l’associazione Truth in Advertisting Inc. ha pubblicato un articolo in cui muoveva simili accuse a New Balance, muovendo un’azione legale contro il brand di Boston attraverso la Federal Trade Commission. Il tutto dopo che quest’estate proprio la FTC abbia applicato una stretta legislativa su diciture come Made in USA e affini stabilendo multe che possono arrivare anche a 43.280 dollari per ogni violazione. Secondo Truth in Advertising:

«Se ciascun paio di sneaker è accompagnata da almeno una prodotta nell'etichetta USA che viola la regola, New Balance potrebbe dover affrontare più di 175 miliardi di dollari in multe per un solo anno».