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The Most Memorable Swimwear Moments in Film

Da Ursula Andress in "Agente 007 - Dr No" fino a Salma Hayek in "Dal Tramonto All'Alba"

The Most Memorable Swimwear Moments in Film Da Ursula Andress in Agente 007 - Dr No fino a Salma Hayek in Dal Tramonto All'Alba

Gli abiti nel cinema sono importanti.

Servono a definire un personaggio, ne sono lo specchio, la forma, a volte l’essenza.

Può anche capitare che siano talmente importanti o belli da fagocitarlo restando più impressi nella mente dell’intero film.

Che questo si verifichi o no, la loro storia resta strettamente abbracciata, non importa che si parli di un sontuoso abito da sera o di un costume da bagno.

Pensateci. Se dico Agent 007 – Dr. No, davanti agli che immagine avete? Molto probabilmente Ursula Andress in bikini che emerge dall’acqua. Nemmeno ricordate altro di quella pellicola.

Ecco, nss vi porta in viaggio attraverso alcuni dei costumi iconici che hanno attraversato la storia del cinema.

Pronti a tuffarvi?

Splash!

 

Lana Turner in The Postman Always Rings Twice (1946)

 

Tutto il guardaroba di Lana Turner in The Postman Always Rings Twice è bellissimo e bianco, scelta adottata per cercare di rendere meno provocante Cora Smith, dark lady che uccide il marito insieme all’amante.

Dalla sua entrata d’effetto in turbante, shorts e tacchi alti all’iconico bikini della nuotata notturna a Laguna Beach, ogni outfit è curato da Irene Lentz, custome designer della MGM negli anni d’oro di Hollywood.

  

Brigitte Bardot in The Girl in a Bikini (1952)

Se ad inventare il bikini il 5 Luglio del 1946 è stato il sarto francese Louis Réard  battezzandolo con il nome dell’atollo di Bikini nelle Isole Marshall, a renderlo iconico è stata Brigitte Bardot.

Esistono centinaia di immagini di B.B. in bikini, sia sullo schermo che nella vita privata, molto spesso sulla spiaggia di Cannes.  La prima al cinema? In The Girl in a Bikini del 1952.

In tutte è divina, grazie ad un mix di sensualità, innocenza ed effortless chic tipicamente francese.

  

Deborah Kerr in From Here to Eternity (1953)

 

"Credo che nessuno sapesse che fossi in grado di recitare fino a quando mi sono infilata un costume da bagno",

ha dichiarato Deborah Kerr, ricordando il suo outfit in “From Here to Eternity”.

Nel film del 1953 diretto da Fred Zinnemann che ha fatto la storia del cinema e scatenato le ire della censura grazie al bacio tra l’attrice e Burt Lancaster avvolti dalla spuma delle onde, anche il costume nero con lo scollo all’americana era troppo seducente, a tal punto da aver bisogno di un gonnellino come copertura.

Espediente inutile.

L’atmosfera tra i due protagonisti resta rovente.

 

Sophia Loren in Boy on a Dolphin (1957)

Quando si dice che Sophia Loren incarni, o abbia incarnato per un lungo periodo, l’immagine della donna italiana nel mondo probabilmente è vero, certamente è lusinghiero.

Perché la Loren è di una bellezza assoluta.

Lo è indipendentemente da ciò che indossa, sia che sia un tubino nero, sia che sia una camicia da uomo. Ogni frammento tratto dai suoi molti film lo testimonia, quindi non è strano che anche in costume da bagno risulti esplosiva. Qualche esempio? Il pezzo intero a fantasia floreale esibito in Too Bad She’s Bad o quello blu di It all started in Napoli, ma il nostro preferito non è realmente un costume da bagno, ma ne fa le funzioni. 

In Boy on a Dolphin Sophia è una pescatrice di spugne del mar Egeo, in Grecia, che, durante un’immersione, trova un reperto storico raffigurante un ragazzo che cavalcava un delfino. In una scena di questa pellicola, che la introdusse, la star al pubblico americano, emerge dall’acqua con abito giallo il quale, bagnato, aderisce e svela le forme generose della donna. 

Più sexy di ogni bikini, tanga o topless mai visto.

 

Elizabeth Taylor in Suddenly, last summer (1959)

Catherine Holly, interpretata da Elizabeth Taylor, è costretta dal cugino ad indossare un costume intero in seta bianca che a contatto con l’acqua diventa trasparente, perché, attirati dalla sua nudità, i ragazzi della vicina spiaggia pubblica si avvicinino e lui possa avere modo di adescarli. 

Quando un costume non è solo tra i protagonisti del film, ma diventa anche uno dei più iconici della storia del cinema. 

Ursula Andress in Agent 007 – Dr. No (1962)

 

Forse non tutti hanno visto Agent 007 – Dr. No, ma tutti hanno presente l’immagine di Ursula Andress aka Honey “Honeychile” Ryder in costume da bagno. Per amplificare ulteriormente l’immagine hot dell’attrice svizzera a scattare le foto promozionali è la leggendaria fotografa di pinup Bunny Yeager.

Quel bikini bianco, con la cintura porta coltello abbinata, ha fatto la storia del cinema e della moda sin dal suo esordio. Appena dopo l’uscita del film, infatti, la visione dell’attrice che usciva dall’oceano, abbronzata e così vestita cantando Under the Mango Tree ebbe tre effetti, oltre a quello di rendere immortale icona erotica la Andress. 

Uno: Ian Fleming, l’autore della saga di James Bond, visitò il set solo per incontrare la sexy star in persona.

Due: la vendita dei bikini schizzò alle stelle.

Tre: il look di Honeychile ha fissato lo standard per tutte le ragazze di Bond a seguire. Da Dr No in poi sarebbero dovute essere: straordinariamente belle, sessualmente libere, esotiche, coraggiose, perfette partner in crime, ma con un lato vulnerabile.

Da Jane Seymour a Olga Kurylenko, tutte devono qualcosa ad Ursula, tanto che in Die another day, Halle Berry la omaggia platealmente indossando una versione arancione e più moderna dello stesso bikini. 

 

Mariangela Melato in Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1974)

 

Un semplicissimo bikini nero accessoriato con gioiello dorato e un pareo semitrasparente. Il resto lo fa la bravissima e bellissima Mariangela Melato, una delle migliori attrici del cinema italiano.

Molti anni dopo, nel 2002, Guy Ritchie fece un remake di Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, fortemente voluto dalla moglie Madonna, che qui ha il ruolo della Melato, mentre Adriano Giannini ha quello del padre Giancarlo.

Un perfetto esempio di quanto un remake possa rivelarsi una pessima idea.

 

Pamela Anderson in Baywatch (From 22 September 1989 to 1997)

 

Ok, non è un film, ma in un articolo sui costume da bagno più iconici apparsi sullo schermo non si può non nominare quello intero rosso di Pamela Anderson nella serie tv Baywatch… praticamente un’entità dotata di vita propria.

 

Salma Hayek in From Dusk Till Dawn (1996)

Tutto è iniziato con il film Four Rooms nel quale Salma Hayek faceva un piccolo cameo come ballerina di lap dance per l’amico Robert Rodriguez.

Quei pochi minuti sono bastati a conquistare Quentin Tarantino che per l’attrice ha scritto appositamente la parte della conturbante  vampira Santanico Pandemonium in From Dusk Till Dawn. Così Salma, bellissima in un succinto bikini accessoriato da un vero serpente, si lancia in una danza ipnotica, catturando su di sé gli occhi di tutti e facendo ricordare questo film horror diretto da Rodriguez, ma sceneggiato ed interpretato da Tarantino con George Clooney.

  

Keira Knightley in Atonement (2007) 

 

In Atonement Keira Knightley indossa uno dei più bei guardaroba, opera di Jacqueline Durran, mai visti nella storia del cinema, perfettamente incarnato da uno strepitoso abito da sera verde smeraldo.

Un altro look iconico è come il costume intero con cuffia da bagno, entrambi bianchi, che l’attrice inglese sfoggia al lago e dovrebbe essere metafora dell’isolamento emotivo e della repressione sessuale del personaggio di Cecilia Tallis, la protagonista del film.

Le sequenze di Keira in costume sembrano fotografie realizzate da maestri dell’obiettivo come Horst P. Horst e George Hoyningen-Huene.