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Milano è al sicuro dalla bolla immobiliare?

Secondo gli esperti sì, ma la fiducia dei cittadini traballa

Milano è al sicuro dalla bolla immobiliare? Secondo gli esperti sì, ma la fiducia dei cittadini traballa

Sin da quando il termine è apparso nella coscienza collettiva, con la grande crisi del 2008, la bolla immobiliare è sempre stata una specie di incombente fantasma per investitori e proprietari di case in tutto il mondo. E di bolla immobiliare si parla spesso a Milano, con i suoi prezzi ormai alle stelle che, secondo alcuni, dovrebbero ora collassare, ora gonfiarsi ulteriormente, ora rimanere stabili. Ma in base a quanto scritto di recente su Forbes, quando si parla di Milano possiamo stare tranquilli. Di più: in un contesto economico globale in cui alcune metropoli stanno affrontando il pericolo di una bolla immobiliare, Milano sembra rappresentare un esempio di stabilità anche se, stando alla classifica stilata dallo studio, il capoluogo lombardo è il più a rischio dei meno a rischio, mentre São Paulo e Varsavia sono le più "sicure" in assoluto. Secondo uno studio della banca svizzera Ubs, infatti, non solo il pericolo di una bolla immobiliare a livello globale si è ridotto significativamente, ma Milano è tra le città più a basso rischio.  

Cosa dice lo studio di Ubs?

Lo studio di cui parla Forbes ha analizzato diversi fattori, come il rapporto tra il prezzo medio delle case e il reddito medio della popolazione, il rapporto tra il prezzo delle case e il canone medio di affitto, il rapporto tra l'importo complessivo dei mutui e il PIL della città, il rapporto tra il prezzo medio delle case nella città e il prezzo delle case nel resto del paese. Più questi sono alti, maggiore è il rischio che le case siano sopravvalutate rispetto al loro valore reale. Ecco cosa dice lo studio: 

«Il mercato immobiliare milanese ha registrato prezzi in crescita dal 2018. Il calo dei tassi ipotecari, l'economia robusta, i nuovi sviluppi e il regime fiscale favorevole hanno sostenuto la domanda di abitazioni. Sebbene i prezzi nominali abbiano continuato a crescere tra la metà del 2022 e la metà del 2023, non sono riusciti a tenere il passo dell'inflazione. I prezzi reali sono scesi del 2%, in linea con la crescita degli affitti e dei redditi reali locali. Riteniamo che il mercato rimanga discretamente valutato, praticamente invariato rispetto allo scorso anno. Le solide prospettive per l'economia locale, il prolungamento della metropolitana e i prossimi Giochi Olimpici Invernali del 2026 contribuiscono a sostenere le valutazioni in termini nominali».

Nonostante l’aumento della media dei prezzi al metro quadro, cresciuti del 3,3% rispetto al 2022 e attestatisi oggi intorno a €5217 che rendono Milano, sotto questo punto di vista, la più cara d’Italia, il mercato della città è invariato, il che la rende relativamente stabile in un quadro più generale in cui invece Zurigo, Tokyo e Miami risultano a rischio. Stando allo studio, l'aumento del PIL, lo sviluppo della rete dei trasporti e l'assegnazione delle Olimpiadi invernali del 2026 hanno contribuito a mantenere un clima di fiducia nelle prospettive economiche della città da parte del mondo finanziario. Va comunque tenuta in considerazione la percezione generale dei cittadini stessi, i quali sicuramente sentono molto più da vicino problemi quotidiani che rendono l’idea di abitare in città meno rosea come la questione della sicurezza e dell’igiene pubblici, oltre che quella della micro-criminalità e del prezzo della vita che rischiano di pregiudicare il livello di fiducia di cui le istituzioni cittadine e governative godono.