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Hunger 8 - George the poet

We've got Issues

Hunger  8 - George the poet We've got Issues

Torna in edicola Hunger Magazine, la rivista di Rankin.

Per la sua 8° edizione, il magazine, questa volta curato da Marvin Gaye Chetwynd, si moltiplica. 5 copertine con Erin O'Connor (edizione limited), Mae Lapres, Yumi Lambert, Charlotte Kay, Cora Emmanuel.

Un unico tema: "WE'VE GOT ISSUES".

All'interno le pagine si riempiono di figure eclettiche da Lindsay Lohan che parla della sua carriera da attrice a un servizio holliwoodiano dedicato ad Heidi Klum, da l'intervista a Kris Van Assche a quella ad Alessandro dell'Acqua.

In mezzo a tutti questi personaggi spicca George the Poet, la star più acclamata del momento rapper in Inghilterra.

24 anni, nato e cresciuto nella periferia di Londra, da genitori originari dell'Uganda, con una laurea in Psicologia e Sociologia alla Cambridge University, non è un  rapper come tutti gli altri.

Lui vuole educare il mondo contro l'ignoranza sociale e il razzismo, lanciando messaggi positivi, attraverso la sua musica, ma anche il cinema e la letteratura (Esce il19 febbraio  una sua raccolta di poesie dal titolo George The Poet Search Party).

Ecco un estratto della lunga intervista pubblicata sul nuovo numero di Hunger Magazine.

Qual è la tua missione?

"L'idea è quella di far uscire il potenziale di ognuno di noi. La gente non se ne rende conto. Appena lo capisce e lo sfrutta, questo può contribuire a influenzare la società. Inizia a fare pressione sui governi, perchè sono i governi a prendere le decisioni e di solito le loro decisioni sono basate sul denaro. Se le persone si rendono conto di questo potenziale, non saranno più vittime di questi meccanismi, saranno più consapevoli e unite insieme faranno funzionare le cose."