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Discutendo di creatività al Jordan World of Flight Milan

Gianluca Gazzoli e Nausicaa dell’Orto incontrano la graphic designer Maria Chiara Moro

Discutendo di creatività al Jordan World of Flight Milan Gianluca Gazzoli e Nausicaa dell’Orto incontrano la graphic designer Maria Chiara Moro

Gli spazi di Jordan Brand a Milano sono diventati per la prima volta luogo di scambio e conversazione, in un dialogo sullo stato della moda e dello streetwear con alcuni dei personaggi più rappresentativi della scena italiana. Nella suggestiva lounge del Jordan World of Flight, degli host d’eccezione, Gianluca Gazzoli, conduttore radiofonico, nonché personaggio televisivo e videomaker, e Nausicaa dell’Orto, capitana della nazionale italiana di football americano, hanno incontrato la graphic designer Maria Chiara Moro, in quello che è stato il primo di una serie di incontri volti a raccontare il presente della streetwear italiano e non solo. Nello store che celebra la legacy e il futuro della cultura del basket, l’apice di un nuovo concept di retail dedicato a Jordan brand, si celebra dunque la creatività coinvolgendo artisti e creatori locali e a fare da apripista è stata proprio la Moro. 

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Tra cimeli di Michael Jordan appesi ai muri e circondata da oggetti che hanno fatto la storia del basket, Maria Chiara Moro ha raccontato il suo percorso per diventare una delle graphic designer più ricercate del settore, tanto da essere scelta da Jordan per ricreare una serie di patch, disponibili in store, con lo scopo di fondere la sua visione con il DNA del brand. Una storia che parla di passione e perseveranza, gli stessi valori che Maria Chiara raccomanda di preservare a tutti quelli che come lei hanno scelto di intraprendere la strada della creatività. Una strada che spesso esce dal seminato, tanto che la Moro ha applicato l'esperienza acquisita in studio, scambiando i clienti commerciali con progetti multidisciplinari in collaborazione con marchi di moda, festival d'arte e riviste, grazie a valori come perseveranza e self-belief cari a Jordan.

«Non è soltanto grafica o loghi, o disegni vettoriali, ma è molto spesso anche qualcosa che va al di fuori, quindi è molto difficile a volte categorizzare il proprio ruolo. Cerco di sintetizzare, dare una forma alle immagini che mi creo io in testa. Mi piace lavorare non pensando realmente a quello che poi devo fare, quindi molto spesso mi capita di pensare a un logo che magari applicherei a una t-shirt, ma poi lo utilizzo sulla copertina di un libro, o magari penso al layout di un libro e lo sviluppo poi su una t-shirt. Il mio approccio è molto più libero e ho scelto questo percorso proprio per sentirmi libera di esperimentare». 

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Moro ha inoltre condiviso la sua visione dell’evoluzione dello streetwear: «È cambiato rispetto a quando ero bambina io, quando iniziavo a guardare le prime sneakers, hoodies, oggi probabilmente costa più una sneakers di una scarpa col tacco. Stiamo assistendo a un cambiamento netto. Lo considero una forma di ispirazione molto forte perché è un continuo scambio di input». E se ci troviamo in un'epoca di cambiamenti epocali per i paradigmi della moda il merito è, in parte dei social e del loro impatto sul nostro modo di vivere la creatività: «La competizione, la facilità con cui tu vedi il lavoro degli altri, e quindi ti poni delle domande sul tuo lavoro e soprattutto anche la facilità con cui più persone guardano alle stesse reference, senza neanche rendersi conto.
Preferisco la realtà, perché non sono i social che ti portano quella visibilità di cui hai bisogno. Anche se il tuo percorso lo tieni nascosto in cameretta, il bagaglio lo hai in testa.»

Un racconto d'ispirazione per tutti coloro che sognano un futuro nella moda e nello streetwear, il primo di una lunga serie grazie a Jordan World of Flight Milan. Scopri di più su Nike App.