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Instagram è finito, rimane solo BeReal

Il social nato due anni fa sta conoscendo un successo inedito, configurandosi come un concorrente da non sottovalutare

Instagram è finito, rimane solo BeReal Il social nato due anni fa sta conoscendo un successo inedito, configurandosi come un concorrente da non sottovalutare

Poco meno di un anno fa nss magazine definiva BeReal il social delle foto oneste, un'app in cui "non ci sono like, non ci sono follower, non c'è illusione di una validazione sociale che deriva dall'essere migliore degli altri. C'è solo la realtà nuda e cruda." Una notifica al giorno, due minuti per scattare una foto - a quello che si sta facendo e a sé stessi - per vedere quello che combinano nello stesso momento i propri contatti: il funzionamento dell'app francese rappresenta una versione elevata e accelerata di Whatsapp

Trascorsi quasi dodici mesi eccoci di nuovo a parlare di BeReal e il solo fatto che l'app non sia implosa come un Clubhouse qualsiasi dice molto della sua parabola. Mentre il meccanismo della piattaforma è rimasto invariato, è il panorama social che sembra definitivamente cambiato. Mentre influencer e creator da milioni di follower firmano petizioni senza precedenti per far tornare Instagram quello di un tempo e la Gen Z spende il tempo libero su TikTok, la scorsa settimana BeReal è diventata l'app più scaricata negli Stati Uniti, sintomo di un certo spostamento. Come ha riportato Francesco Oggiano nella sua newsletter, BeReal "a oggi ha circa 30 milioni di utenti, ha raccolto 30 milioni $, ne raccoglierà altri 85 mln e ne è valutata 600". Oggiano fa rientrare BeReal nei cosiddetti pop-up social: "social che tramite alert simultanei e limiti temporali offrono un'esperienza online condivisa in un panorama social sempre più frammentato. Da una parte ti costringono a condividere qualcosa di «reale» (con BeReal è impossibile mettersi in posa vista la costrizione); dall'altra qualcosa di immediato, che ti faccia sentire parte di un gruppo connesso con te in quel preciso momento". 

In questo senso, dunque, BeReal si andrebbe a configurare come un'evoluzione riuscita di Snapchat ai tempi d'oro. Ma c'è un altro tassello da non sottovalutare nella strategia e nella comunicazione della piattaforma fondata da Alexis Barreyat e Kevin Perreau: il modo in cui utilizza un altro social, TikTok. Non solo perché molti degli utenti di BeReal condividono anche su TT la loro schermata, ma perché lo stesso BeReal ha capito perfettamente il linguaggio e i meccanismi dell'app di ByteDance, riuscendo così ad attrarre un pubblico sempre più ampio. I bug, il generale funzionamento dell'app, l'orario in cui arriva la notifica, i meme: tutto concorre a creare una narrazione onesta e organica di un social che si presenta, con orgoglio, alle prime arme e in stretta comunicazione con i propri utenti, il cui feedback diretto, con le immancabili critiche, serve a migliorare la performance del social. 

 

@bereal A community

La condivisione su TikTok di quello che accade su BeReal, un luogo in teoria più privato e intimo, rivela però che l'app di ByteDance è diventata per moltissimi utenti il social d'elezione in cui pubblicare frammenti della propria vita, come un tempo accadeva su Instagram. Mentre per il momento prevale la componente entertainment di TikTok, garantita dall'algoritmo stesso dell'app, non si può ignorare il modo in cui molti user, soprattutto della Gen Z, la utilizzino per raccontare, ironizzare e sdrammatizzare la quotidianità più banale. 

@bereal Getting used to is at this point #bereal original sound - DECAF

Con Clubhouse ormai nel dimenticatoio, Facebook sepolto, Instagram già finito secondo The Verge, gli unici social con ancora una certa ragione di esistere, per quanto diversi, sembrano proprio TikTok e BeReal. Il primo praticamente una TV portatile, da scorrere all'infinito per intrattenersi e passare il tempo, il secondo la cosa più vicina a Whatsapp che possa esistere, più spontanea e al momento trendy. Tra un anno quale sarà rimasta delle due?