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5 bar a Milano per una colazione d’ispirazione nordica

Non solo trend di TikTok

5 bar a Milano per una colazione d’ispirazione nordica  Non solo trend di TikTok

Quel che mangiamo a colazione dice molto della nostra personalità, dai praticanti del digiuno intermittente che non rinuncerebbero mai al proprio allenamento a stomaco vuoto, sino ai pragmatici da caffè e sigaretta che sembrano immuni alla rivoluzione del wellness targato Gen Z, passando poi per quelli che effettivamente ingeriscono cibo solido prima delle 14.00. Nel 2024 la colazione è diventata persino un trend, causando non solo file chilometriche alle porte dei bar sin dall’orario di apertura, ma portando anche nuova linfa tra i locali milanesi che devono trovare escamotage sempre nuovi per ingraziarsi l’algoritmo di TikTok e i contanti di clienti che hanno l’imbarazzo della scelta. Trend a parte, la colazione è un rito di cui difficilmente gli appassionati riescono a privarsi, non si tratta solo della ricerca del cornetto dalla giusta croccantezza o burrosità, del cappuccino dalla schiuma più vellutata: fare colazione al bar, sceglierla, ponderarla è il modo migliore per attutire lo stress quotidiano attraverso un atto di cura verso se stessi. Ecco dunque una mini guida alla scoperta di bar milanesi che tentano di rispondere al nostro primitivo bisogno di una colazione perfetta (atmosfera compresa), per iniziare il 2024 con il cornetto giusto a partire da quelli d’ispirazione nordica, tra bulka, banana bread, cinnamon roll e tanto cardamomo.

Bar Paura

Nella calorosa e colorata atmosfera del Sidewalk, la giornata comincia al Bar Paura. Un locale che strizza l’occhio alla New Wave della Caffetterie dove è possibile fermarsi, lavorare al pc, assaggiare pietanze dolci e salate, fare colazione. Non solo dolci dalla caratteristica forma a cuore - al cacao ricoperto di cioccolata bianca e lamponi o gusto cheesecake - che hanno catturato l’attenzione di quelli che devono fermarsi a fare una foto di rito prima di assaggiare un piatto, la selezione varia tra caffè, tè, dolci e salati. Spiccano il panino vegano al cioccolato con cuore di confettura all’albicocca, Banana Bread al burro di arachidi, fragranti cinnamon roll di miso e cannella. Il locale al momento è chiuso, ma i gestori preannunciano la riapertura imminente, quindi occorre stare all'erta. 

Via Bonvesin de la Riva, 3

 

Le Polveri

Le Polveri è un micropanificio di 50mq in zona Sant’Ambrogio. Il manifesto del locale dice di sè: «Piccolo e ben organizzato, ogni giorno è possibile trovare qualcosa di diverso che viene impastato con lievito madre nel corso della giornata, lasciato riposare durante la notte e sfornato la mattina seguente. Le farine provengono da piccoli mulini artigianali in giro per l’Italia per essere poi trasformate in diverse tipologie di pagnotte, pizze in pala e pan brioche, granole, biscotti dolci o salati, senza dimenticare i lievitati della tradizione come panettone e colomba.» Per la colazione la selezione spazia dagli immancabili (pain au chocolat, sfogliati con crema e frutta di stagione, girelle) ai più esotici (come il cardamon roll). Menzione speciale per i bun o tuppi che assumono forme e gusti sempre nuovi (cacao e sale, cardamomo, limone&papavero, cannella, burro d’arachidi, cioccolato).

Via Ausonio 7, Milano

 

Nowhere Cafe

Nowhere Coffee è un non luogo ispirato all’archetipo delle caffetterie australiane, dove rilassarsi bevendo caffè, circondati da libri, vinili, riviste. La colazione spazia dalle scrambled egg allo yogurt greco con granola fatta in casa, comprende proposte vegane e vegetariane anche in fatto di lievitati. Tra le proposte spicca il C4 bun, un nome che omaggia gli ingredienti “Coffee Choco Caramel Cardamom Bun“ con un tocco esotico dato dalla paprika dolce e dal sale Maldon, immancabile il cinnamon roll e il brownie gluten free con golden chocolate e caramello salato. Il caffè invece è per intenditori (vietato zuccherarlo) con un’offerta ampia e variegata: espresso, V60, aeropress e batch del giorno, tra le proposte di caffetteria fredda spiccano il cold brew e l’insolito espresso tonic – bevanda a base di caffè, acqua tonica e ghiaccio.

Via Vetere 14, Milano

Loste Caffè

Lorenzo e Stefano (le cui iniziali fusa danno il nome al locale) si sono incontrati nel pluristellato Noma di Copenaghen, uno dei ristoranti più d’avanguardia al mondo, dove Stefano è stato per molti anni capo pasticciere, Lorenzo sommelier. Hanno deciso di trasporre le loro esperienze a Milano traducendole in un nuovo concept di caffetteria. In zona Risorgimento, non è solo il design del locale - curato dall’architetto Giulio Marchesi - a richiamare elementi tipici dell’interior nordeuropeo, tra legno chiaro e arredamento minimal. Biscotti di pasta frolla ripieno con crema pasticcera e marmellata, bun con burro al cardamomo e glassa al caffè e arancio, croissant cotto doppiamente con un ripieno di crema di mandorle e per concludere croque monsieur e forse il più buon cinnamon roll di tutta Milano.

Via Gucciardini 3

 

Signor lievito 

I bulka ai semi di papavero o la treccia alla cannella, ma anche focacce pugliesi, da portare via o degustare sul posto. Il nome è un omaggio all’ingrediente base, un lievito madre che ha più di 120 anni. Natalija Nikitina, ex modella lettone che ha iniziato a panificare, come è successo a molti, durante il lockdown. Le piastrelle di cotto usate per pareti e pavimento, che riscaldano l’ambiente con la loro texture rustica, si ritrovano anche sulla facciata esterna, completamente ridisegnata. «Abbiamo voluto creare un’osmosi tra dentro e fuori. L’intonaco bianco è un’allusione al modernismo californiano, che è fonte di ispirazione costante per tutto quello che faccio». Un po’ di Palm Springs a Milano. «Sì, abbiamo rinnovato un piccolo pezzo di città». Tutto merito del pane.

 Via Maestri Campionesi, 26