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Le cose non vanno bene per Supreme

Il brand di VF Corp ha chiuso l'anno fiscale ben sotto le aspettative

Le cose non vanno bene per Supreme Il brand di VF Corp ha chiuso l'anno fiscale ben sotto le aspettative

Brutte notizie per Supreme. Secondo il report pubblicato da VF Corp riferito all'anno fiscale terminato a marzo 2023, il brand ha registrato un guadagno complessivo di 523.1 milioni di dollari, segnando una decrescita di oltre 38 milioni di dollari rispetto all'anno precedente. Una cifra ben inferiore rispetto a quella immaginata da VF, che puntava a chiudere l'anno con un guadagno di 600 milioni di dollari.

Parte di VF Corp dalla fine del 2020, Supreme rappresenta un'eccezione rispetto agli altri brand del gruppo, da Dickies a The North Face, passando per Vans e Timberland. La sua natura, fatta di drop settimanali e limitati, rappresenta un ostacolo per VF che, come si legge nel report, è stata incapace di «apportare i necessari adattamenti alle proprie operazioni per far fronte alle diverse caratteristiche, complessita e dinamiche di mercato». Nemmeno la nomina di Tremaine Emory è servita a risollevare le sorti di un brand che, un po' come il suo competitor Palace, sembra pagare lo shift nel mercato e nei gusti del pubblico.

Così come riportato anche da BoF, Supreme ha fallito lì dove molti altri brand streetwear hanno avuto successo: nel creare un legame reale con il pubblico più giovane. Non solo Aimé Leon Dore e Free The Youth, ma soprattutto il successo di Corteiz è indicativo di come ci sia ancora mercato per questo tipo di realtà, a patto che riescano a portare dalla loro parte quegli acquirenti che non hanno vissuto il boom dello streetwear e che per questo non ha alcun legame affettivo con quei brand, tra cui Supreme, che ne hanno fatto parte.