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Perché a Milano c'è l'erba alta?

E come stanno cambiando le aree verdi della città

Perché a Milano c'è l'erba alta?  E come stanno cambiando le aree verdi della città

Di recente il Comune di Milano ha annunciato che, anche quest’anno, in certe aree verdi della città l'erba verrà tagliata con meno frequenza, lasciandola intenzionalmente crescere più del solito. Questa pratica viene chiamata “sfalcio ridotto” e negli ultimi anni è stata messa in atto in varie altre città europee tra cui Dublino e Francoforte. L’obiettivo è aumentare la biodiversità nelle aree verdi, cioè la varietà di specie presenti nell’ambiente, un importante parametro per verificare lo stato di salute di parchi e giardini. Più il grado di biodiversità è alto, più un ambiente naturale funziona bene, sotto diversi punti di vista. E questo vale anche e soprattutto per quelli presenti nei centri urbani. Nelle aree verdi in cui l’erba viene tagliata spesso si è notata una maggiore presenza di insetti ritenuti dannosi per l'uomo – come le zanzare o le zecche. Nei parchi e nei giardini urbani in cui l’erba viene lasciata più alta, al contrario, si è visto un incremento del numero di api, coccinelle e farfalle, che attraverso la loro attività di impollinazione delle piante favoriscono la salute degli ecosistemi naturali. Una maggiore varietà di insetti significa più cibo per altre specie animali, come alcuni uccelli.

Lo “sfalcio ridotto” è una pratica raccomandata dalla stessa comunità scientifica dal momento che contribuisce ad aumentare i livelli di biodiversità di un ambiente. Anche i vantaggi economici non mancano: in questo modo è infatti possibile risparmiare fondi per la gestione della vegetazione pubblica. La misura del Comune di Milano è stata annunciata dalll'assessora all'Ambiente e al Verde Elena Grandi, dopo che già l'anno scorso se n'era cominciato a parlare e a fare qualche esperimento. Nello specifico, l’iniziativa coinvolgerà 54 aree verdi che si estendono per 1 milione e 300 mila metri quadrati e che verranno indicate con degli appositi cartelli volti a spiegare la pratica dello “sfalcio ridotto”. Il comune ha selezionato prevalentemente quelle zone erbose che di solito non vengono frequentate dai cittadini, ma ce ne sarà una anche all’interno del parco di Porta Venezia.

Perché è meglio non tagliare l’erba in città

@piantando Non vogliamo un prato all'inglese! Perché lasciamo crescere l'erba alta? Tagliare meno spesso l'erba significa creare un habitat ricco e accogliente per gli insetti impollinatori, come api e farfalle, che svolgono un ruolo cruciale per la salute del nostro ecosistema. Anche @comune_milano ha adottato questa filosofia! Nella campagna "erba alta in città", il capoluogo lombardo ha introdotto la pratica dello sfalcio ridotto, coinvolgendo ampie zone dei suoi spazi verdi. “Una scelta che va nella direzione della tutela della biodiversità e della naturalizzazione del verde urbano.” @elenagrandi_verdi_it Assessora al verde e all’ambiente del Comune di Milano. Lasciare l'erba alta aiuta anche a ridurre il consumo di acqua, diminuire l'uso di fertilizzanti chimici e migliorare la qualità del suolo e dell'aria. #Piantando #RiservaSilva #Biodiversità #Silva #Sostenibilità

In generale, gli insetti sono animali che riescono a vivere potenzialmente bene anche nei centri urbani perché riescono a prosperare in ambienti di piccole dimensioni, come per l’appunto i giardini e i parchi presenti nelle città. Il diffondersi di questa consapevolezza, unita ai benefici che portano i manti erbosi incolti in termini di biodiversità, ha favorito la nascita di un movimento che mette insieme ricercatori, studiosi e attivisti, i quali da tempo stanno denunciando le conseguenze negative del mantenere i prati costantemente curati. La manutenzione, l’irrigazione e le altre pratiche che rendono le aree verdi esteticamente più gradevoli, infatti, non sfavoriscono solo la presenza di insetti, ma sono associati anche a una minore biodiversità vegetale, che a sua volta contribuisce alla diffusione di piante invasive. Al contrario, una maggiore quantità di vegetazione riduce l’erosione del suolo e consente di assorbire una parte più consistente di radiazioni solari, contenendo così anche il riscaldamento del suolo nelle giornate più calde. In corrispondenza delle zone maggiormente cementificate e con meno aree verdi, si creano più facilmente le cosiddette “isole di calore”, che sono cioè più calde rispetto alle zone limitrofe. Tra il 2017 e il 2021 è stato calcolato che a Milano la temperatura media estiva superficiale rilevata alle 10 del mattino nelle aree verdi era inferiore ai 34 °C, mentre nelle zone più cementificate superava i 36 °C. C’è chi ha criticato l’iniziativa del Comune di Milano ipotizzando che l’erba alta favorisca al tempo stesso la proliferazione di zanzare, causando maggiori disagi alla popolazione. Sarebbe però vero il contrario: come sostiene l’entomologo Leonardo Forbicioni, un aumento della biodiversità favorirebbe anche la presenza di specie che predano le zanzare: «Aumentare il tasso di biodiversità, anche in piccole aree come aiuole o giardini, non può che far bene all’equilibrio generale tra le specie».