Browse all

Copenhagen Fashion week 3 - 7 Agosto: Dansk is better

Copenhagen Fashion week 3 - 7 Agosto: Dansk is better

ENGLISH VERSION 

Ancora una volta la settimana della moda di Copenhagen ha mostrato tutto il talento e la forza creativa dei giovani designer scandinavi che con il loro costante e disciplinato lavoro stanno portando la città sempre più in alto nella lista dei centri della moda. Infatti grazie alle sperimentazioni stilistiche di Henrik Vibskov, alla bellezza sofisticata di Stine Goya e alla forma ricercata di Astrid Andersen, ultimo talento made in Denmark, CPH è diventata tappa fondamentale per gli addetti ai lavori ed i soliti curiosi. Ed è proprio Astrid Andersen che con la sua  collezione SS 2012 ha sovvertito i canoni tradizionali del fashion show: un gruppo di prestanti modelli scolpivano i loro muscoli all’interno della più rinomata palestra cittadina sulle note di dolci violini. Una chiara e decisa reinterpretazione del concetto di streetwear, che continua ad essere il leitmotiv del suo intero lavoro: arricchire e reinterpretare i capi fedeli all’abbigliamento sportivo. Facciamo cosi spazio ad inserti in pizzo e al tanto amato rosa, questa volta più tenue rispetto al passato, che rimarcano ulteriormente le forti contraddizioni che governano l’intero show: vigorosi atleti olimpionici in delicati shorts in pizzo, possenti muscoli e trasparenze vistose, street gangsta e musica classica.

Lo show di Henrik Vibskov, invece è sempre il più atteso e come ogni anno non delude mai. Un vero e proprio evento che richiama non solo gli addetti specializzati ma soprattutto la folla di curiosi e fashion addicted pronti ad immortalare ad immortalarsi. Ambientata nei giardini del Gallery Forum plads, la performance è stata caratterizzata da un imponente struttura di porte girevoli che costituivano l’intera scenografia dello show. Ad ogni passaggio la porta si apriva quasi ad invitare lo spettatore ad entrare nel mondo complesso dello stilista dove ancora una volta l’accurata ed attenta reinterpretazione dei classici indumenti da lavoro , questa volta tocca agli antichi minatori, insieme all’utilizzo di colori forti e delle amate stampe floreali la facevano da padrone. Lo stile oversize non viene abbandonato anche se segue maggiormente le linee del corpo proprio a sottolineare la nuova maturità del designer. 

Insieme ai fashion show altro appuntamento imperdibile sono le due fiere, il CPH Vision/Terminal 2 e il Gallery dove ogni anno i più importanti brand scandinavi ed internazionali insieme a designer emergenti presentano le loro nuove collezioni. Inoltre quest’anno è stato creato uno spazio tutto nuovo – The Awakening - dedicato alle nuove avanguardie stilistiche scandinave che insieme cercano di esprimere la propria visione estetica del sistema moda. Lo spazio, curato dagli stessi designer, rispecchiava a pieno la filosofia e le idee dei giovani talenti, uniti e solidali per portare avanti il loro obiettivo comune: ricerca accurata, sperimentazione rigorosa e sviluppo costante. La nostra attenzione è stata catturata dal lavoro della designer Barbara Gongini che attraverso un approccio concettuale e metodico, continua il percorso di sperimentazione alla ricerca di forme complesse e proporzioni rivoluzionarie; e dal brand svedese Odeur, di cui già abbiamo parlato più volte. Infatti continua il percorso di maturazione di Petter e Gorjan che stagione dopo stagione puntano a diventare un punto di riferimento per le nuove avanguardie stilistiche. Da tener d’occhio invece per il futuro sono le collezioni di  Asger Juel Larsen, che trae ispirazione da eventi storici passati per rileggerli in chiave futuristica, e di Aleksandr Manamis, che sposa la filosofia dell’easy to wear. Come abbiamo visto CPH Fashion week è un fenomeno da seguire ed in continua espansione dove moda, lifestlye e design camminano di pari passo diventando fenomeni culturali e sociali.

ENGLISH VERSION

As every year, CPH Fashion week shows the Scandinavian designer’s talent who work hard to compare the town to the coolest city in the world. So thanks to the amazing designers‘s work, as Henrik Vibskov, Stine Goya and , the last Danish talent, Astrid Andersen, CPH is  now a benchmark for fashion worldwide. Astrid Andersen, presents her SS 2012 collection in the swankiest gym in town, subverting fashion show conventions: a gang of well – trimmed Eastern Europe men pump iron showing a new streetstyle design. The sound of violins sign the unusual date between All Stars Olympic team and street gangsta. 

We do space at lace and loved pink, this time more subdued than in the past, which refer to further strong contradictions that govern the whole show: Olympic and vigorous athletes in delicate lace shorts, strong muscles and sheer eye-catching, street gangsta and classical music.

The strength characterize the whole show: masculine euro wears delicate pink lace, streetwear and violins, muscles and transparent mesh. However the mix is amazing and it demonstrates all Astrid Andersen’s talent.

The Henrik Vibskov www.henrikvibskov.com fashion show is always one of the most expected event during Copenhagen fashion Week. A real event that attracts not only workers but also specialize, in the crowd of curious, ready to capture and be captured It’s a big experience for everyone thanks to the amazing installations and the party – like feeling.

The collection was inspired by old miners work suits but the strong colors (orange and red), the abstract flower prints, the fringes details and the perforated leather underscore the work of reinterpretation and deconstruction. The style talks until oversize mood but it follows more the silhouette to remark a new maturity of the designer.

There are also the two fashion fairs, CPH Vision/Terminal 2, and the Gallery, where worldwide brands and new kids on the block present their collection. The Awakening is the new space where Scandinavian creatives and designers seek to express their individual esthetical philosophy within a common group. The Odeur and Barbara ìGongini new collections have caught our eyes: the brand are the benchmarks for the new avant-gardes.