
L’evento di Valentino a Pechino: un dialogo tra moda e arte contemporanea
Re-signify part II Beijing, il secondo episodio della ricerca artistica e visuale di Pierpaolo Piccioli


Alessandro Teoldi, Untitled



Jonas Mekas, Weeds, Untitled (from the Online Diaries , November 18, 2017)

Cheng Ran, Self Protrait

Cao Fei, Cosplayers, 2004

Gioele Amaro, #arancio, undated

Xu Zhen, Eternity Northern

Jacopo Benassi, 8 Photos

Yeesokyoung, Translated Vase 2021
Dal 17 ottobre 2021 al 7 novembre 2021, Valentino presenta Re-signify part II Beijing, il secondo capitolo della brand experience curata da Mariuccia Casadio e Jacopo Bedussi negli spazi del T-10 di SKP South di Pechino. Più un'esperienza che una mostra, in cui i capi del brand instaurano una sorta di dialogo muto con le opere d’arte e lo spettatore ha occasione di collegare i vari codici di Valentino all'arte, in un processo di risignificazione semiotica portata avanti da Pierpaolo Piccioli tramite una ricerca artistica e visuale.

Cheng Ran, Self Protrait

Cao Fei, Cosplayers, 2004

Jonas Mekas, Weeds, Untitled (from the Online Diaries , November 18, 2017)
Un percorso multimediale pensato per scatenare dubbio e curiosità con l’intento di non offrire risposte, affinché lo spettatore possa perdersi ed esplorare liberamente un sistema aperto, sviluppando interpretazioni diverse e personali tutte valide perché possibili. L’experience per i brand è il modo migliore per coinvolgere gli acquirenti costruendo un sistema valoriale comune e completando una narrazione che ad oggi non riesce più a reggersi solo su marketing e pubblicità. Le case di moda tentano quindi di proporre iniziative nuove per rendere i propri marchi un mondo a sé, un sistema totalizzante che contribuisce a fidelizzare il consumatore tramite emozioni e ricordi.
Yeesokyoung, Translated Vase 2021
Jacopo Benassi, 8 Photos
Xu Zhen, Eternity Northern
Gioele Amaro, #arancio, undated
Alessandro Teoldi, Untitled
Si tratta di scelte che si collocano sulla scia della generale necessità da parte delle maison di rinsaldare la presa sul mercato asiatico, che, dopo diversi anni di rapida crescita, sembra generalmente stanco di dare ancora i propri soldi a luxury brand stranieri. Da qui la necessità di aprire un dialogo, creare contenuti specifici e localizzati, costruire un terreno comune che contribuisca a coinvolgere i costumer cinesi ad un livello più profondo ed emotivo.


«Aver scelto Shanghai significa confrontarsi con un popolo che ignora la lunga storia della maison Valentino. Nuovo, in fondo, è ciò che non si conosce: sarà interessante osservarne gli sviluppi in termini di comunicazione e di contatto umano.»