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Talent Corner - 11/Un-Dici

11 Anni in un brand

Talent Corner - 11/Un-Dici 11 Anni in un brand

Incontrarsi, perdersi e ritrovarsi. È il leit motiv di molte storie e fa parte anche di quella che vi vogliamo raccontare oggi. 
Un brand tutto italiano. Loro due arrivano dalla Puglia - Barletta per l'esattezza - e dopo anni in giro per il mondo si sono reincontrati e hanno realizzato un progetto che nella loro testa, e nel cuore, era già partito un-dici anni prima. 
Stiamo parlando di Ruggiero Desantis e Dario Tupputi, i fondatori di 11/Un-Dici.
 Da un lato un fashion designer, uscito dalla Marangoni e poi trasferitosi in giro tra Shangai e Londra. Dall'altro una formazione in Economia e attualmente sales director del brand.
 Provocazione, comunicazione, gay subculture. La loro collezione sembra raccontare una storia, la loro. 
Si captano passione ed entusiasmo e si entra dritti nelle loro esperienze tra Londra e Shangai, le influenze ed esperienze di vita che hanno avuto nel corso degli anni e che li hanno portati a essere quello che vediamo oggi ovvero un duo di successo che si sta facendo largo nel complesso panorama moda.

Abbiamo incontrato Ruggiero, anima creativa ed eclettiva di 11/Un-dici che ci ha detto...


1. 11/UN-DICI è uno dei brand emergenti più “cool” e provocativi del momento, un brand che sta riscuotendo un grande successo sia tra gli addetti ai lavori che tra il grande pubblico. Come nasce ?

11/UN-DICI ha la stessa natura di un pensiero. Il suo processo evolutivo è passato attraverso viaggi, culture, serate pazze, Vodka Tonic, conoscenze, persone e personaggi.

2. Dopo tanti anni all'estero, quali sono stati gli eventi salienti che hanno poi portato a questo ambizioso progetto?

In realtà sono tornato in Italia dopo molti anni passati all’estero. Per cui, adesso, l’Italia e la Puglia, in particolare, sono il mio nuovo obiettivo, il posto in cui mi piacerebbe realizzare qualcosa di personale. Sicuramente la mia lunga gavetta da Alexander McQueen e Burberry, i due anni passati in Asia tra Shanghai e Tokyo, mi hanno spinto a concretizzare i miei ambiziosi sogni.

3. Le favolose T-Shirt con scritte provocative sono uno dei segni di riconoscimento. Cosa nascondono queste “provocazioni”? Qual è il concetto che vi è dietro?

La prima Stampa, e quindi la prima parola pensata, da cui ha tratto ispirazione tutto il resto è stata PENIS. Una collezione costruita intorno ad un concetto “spinto” legato al porno, alla gay subculture, al linguaggio smart dei social network. È tutto talmente esplicito da non nascondere nessun significato! 

Questa dicotomia PENIS / FUCKER, BOYS / GIRLS , MISFIT / OUTLAW rappresenta la metafora di 11/UN-DICI e ne sintetizza la sua duplice natura.

4. Com'è stato tornare in Italia e mettere su un brand qui? 

Anche qui incontro una contrapposizione: la decadenza e lo scarso supporto ai brand emergenti, in attrito con la voglia e con l’ indiscussa qualità della manifattura e del lifestyle italiano. La cosa più positiva però è lo spirito di squadra e di partecipazione. Vecchi e nuovi amici hanno contribuito alla realizzazione e al successo di questo progetto.

5. Qual è il target di uomo a cui vi rivolgete?

La collezione ha sia un impronta commerciale strategica, l’obbiettivo era quello di colpire tutto il mondo gay and gay friendly, ma anche una piccola parte dedicata a chi ama il sartoriale, a chi apprezza il made in italy come me. Dalla giacca zaino, all’abito tre pezzi rivisitato in chiave moderna, alla salopette “battezzata da Scott Shuman” in uno scatto che più mi ritrae durante la mia ultima presentazione al Pitti uomo lo scorso gennaio, e che è diventata la Best Seller della stagione.

Sicuramente 11 è dedicata a chi vive con ironia.

6. Tre aggettivi che rendono 11/Un-Dici speciale e diverso dagli altri brand.

#SMART #ICONIC #POP

7. Le vostre camicie e t-shirt sono spesso indossate anche da donne. Avete pensato di fare una collezione, di stampo pur sempre androgino, interamente dedicata alla donna?

La collezione nasce già con un’ idea di versatilità e aderisce ad un principio di “BOYFRIENDSWEAR”. Per farla breve Lui acquista il capo , lei dorme da lui, apre l’armadio e decide di indossarlo interpretandolo diversamente.

8. Progetti per il futuro?

Conservare sempre la mia forza creativa, il desiderio di scoprire, conoscere e fare; e poi esplorare con occhi sempre nuovi ogni parte del mondo, per continuare ad arricchirmi, professionalmente e spiritualmente. Vivo i miei progetti con lo stesso spirito con cui un attore interpreterebbe diversi personaggi di film. Mi concentro, focalizzo l’obbiettivo, lavoro al massimo. 

Nel futuro? Ambisco all’oscar.