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Focus on Monster Cycling Urban Club

In bici ci si saluta in auto ci si insulta

Focus on Monster Cycling Urban Club In bici ci si saluta in auto ci si insulta

Abbiamo deciso di dar voce ad un nuovo progetto interamente incentrato dul mondo della bici, una sorta di club, di associazione vecchio stampo, dove la voglia di migliorarsi prende il sopravvento. Ecco la storia di Monster Cycling Urban Club, nato da un'idea tra amici, ma pronto a diventare un vero e proprio manifesto per il benessere cittadino in quel di Salerno. 

 

1. Ciao ragazzi raccontateci come è nata l'idea di fondare a Salerno un club dedicato al mondo della bici?

In una città piccola, medioborghese, un giorno un tizio che ha passato i 30 riceve in regalo una bici da corsa degli eighties. Il mattino dopo decide di fare una pazzia, visto che non ha mai fatto sport in vita sua, e la prende per andare al lavoro. 16 km in piano all andata e 16 km in piano al ritorno. Ascoltando musica si gode il silenzio della mattina, il mare con i suoi gabbiani, nel traffico non ha rivali e sopratutto la musica copre tutti quei rumori rendendo ogni movimento una sorta di balletto, il tempo si dilata. Mezz ora di piacere.

E li si dice: "Cazzo ma la bicicletta può rendere la mia vita migliore, ed allo stesso tempo anche quella degli altri...".

Devo dirlo a Gyas. Monster Cycling Urban Club, quindi,  nasce da un esclamazione che comincia con CAZZO e contiene sia la parola MIGLIORE che la parola VITA, contiene sia ME che GLI ALTRI. La perfezione. 

2. Quale è la vostra misione, il vostro obiettivo finale?

Non siamo certo i primi e di sicuro non saremo gli ultimi, vogliamo far capire a tutti quanto sia "giusto" usare la bicicletta, quanto sia "giusto" per l'ambiente, per la salute e sopratutto che bel regalo sia per se stessi. Corriamo sempre, sempre meno spazio per noi. "Mi sono sentito vivo ", ha detto uno dei nostri dopo la prima uscita.

3. Cosa avete in comune con il mondo dei ciclisti?

A dir la verità, Monster Cycling Urban Club non nasce come un associazione di ciclisti in salopette , non me ne vogliano, pronti a fare 200 km alla domenica, ma come una rete di persone che urlano un interesse e lo fanno comune; attraverso il social network tutti i membri possono contattarsi, organizzare le proprie uscite, condividere le proprie idee e perchè no trovare compagnia per pranzo. Una sorta di social bike.

4. Se non ai ciclisti a chi vuole rivolgersi MCUC?

Monster Cycling Urban Club vuole il singolo fiero di farne parte, lo vuole esibizionista, lo vuole fanatico. Impegnato nella causa ma lontano dallo stereotipo di chi è impegnato nella causa. Monster Cycling Urban Club vuole tirare fuori il meglio ed il peggio da ognuno e vuole vederlo messo in relazione con la bicicletta. MCUC al mattino vuole fare la passeggiata in campagna col caffè al tavolino e la stessa notte un Downhill urbano dalla potenzialità mortale. MCUC vuole tutti, e vuole che tutti creino la propria dimensione al suo interno se non ne trovano una adatta. Monster Cycling Urban Club è di tutti e per tutti, ma allo stesso tempo tutti devono essere per Monster Cycling Urban Club

5. Quali sono le realtà che fanno parte di MCUC, chi sono i fondatori?

MCUC nasce dal meglio, background di street art (Satoboy), knowledge avanzato di urban fashion (Monster cookie streetwear), Golden age dell'hip hop, ampi spettri musicali, contatti radicati in ogni cazzo di campo che tu possa immaginare. In più MCUC adora avere un impatto grafico di alto livello, FL ne cura l immagine (RRD, COSACERTA, DAINESE, BIRD .... ) quindi be ready per feticismi da shirt e da stickers.

6. In chiusura, altre due parole su di voi?

MCUC è nato da poco, conta già numerosi membri interessantissimi ed è pronto a creare sinergie con realtà già esistenti; abbiamo progetti fantastici per il prossimo futuro ma non ci si chieda mai di cambiare. Dimenticavo la citazione del giorno " in bici ci si saluta, in auto ci si insulta ".