Vedi tutti

Come stanno andando i giganti del tech durante il coronavirus?

Benissimo ovviamente: Facebook, Microsof, Spotify, Amazon e Netflix stanno guadagnando valore e utenti

Come stanno andando i giganti del tech durante il coronavirus? Benissimo ovviamente: Facebook, Microsof, Spotify, Amazon e Netflix stanno guadagnando valore e utenti

Il coronavirus e la quarantena avranno anche scatenato una crisi economica mondiale per la gran parte delle attività che svolgono affari sul piano fisico, ma non è successa la stessa cosa per i tech brand digitali che, in base ai bilanci del primo trimestre, stanno vedendo le proprie azioni salire. Il contagio non ha arrestato gli affari di aziende come Facebook, Microsoft, Spotify, Amazon e TikTok i cui servizi digitali, in tempi di social distancing e lockdown, sono sempre più richiesti. Per avere un’idea delle proporzioni di questa crescita, basti pensare che Amazon, con un rialzo del 28% dei suoi titoli, vale per tre volte il listino principale di Piazza Affari, che comprende 40 aziende diverse e sta ora cominciando a differenziare la propria offerta al di là di servizi come Prime Video ma anche con Amazon Fresh, dedicato alla consegna di cibi freschi.

Anche se ha assistito a un calo nella richiesta di sponsorizzazioni che preoccupa gli analisti, le azioni del gruppo Facebook sono aumentate  del 10% ieri e l’azienda ha dichiarato che gli utenti attivi su tutte le app e i social che gestisce (dunque anche WhatsApp e Instagram) sono aumentati di 2,99 miliardi ogni mese del primo trimestre dell’anno. I portavoce dell’app però hanno manifestato più cautela che ottimismo, dato che anche se gli utili del gruppo sono raddoppiati, i suoi profitti hanno leggermente deluso rispetto alle previsioni:

“Ci aspettiamo di perdere almeno un po’ di questo engagement quando le misure per la quarantena saranno allentate in futuro”.

L’enorme richiesta di servizi digitali e social media non ha favorito solo Facebook e le sue app ma anche TikTok che, sempre nel primo trimestre, è stata installata 315 milioni di volte, superando ogni altra app. Secondo gli analisti di Sensor Tower, TikTok è stata scaricata 2 miliardi di volte in totale e la user spending è salita esponenzialmente toccando i 456,7 milioni di dollari. Anche i profitti di Microsoft sono aumentati del 22% con le azioni del cloud computing che grazie allo smartworking sono cresciute del 59%.

Anche i servizi di streaming stanno avendo particolare fortuna. Mentre infatti la chiusura dei parchi e dei cinema, oltre che l’interruzione delle produzioni, ha danneggiato Disney, Netflix è cresciuta del 32% arrivando a valere “solo” nove miliardi in meno del titano dell’intrattenimento fondato da Walt Disney. E anche Spotify è riuscita a chiudere in solido il primo trimestre, nonostante aver sofferto un calo di sponsorizzazioni analogo a quello di Facebook, con ricavi che sono saliti del 22%.

I ricavi in rialzo di queste grandi aziende tech non sono comunque privi di ombre e contraddizioni – la prima di tutte è la crisi delle sponsorizzazioni che ha coinvolto sia Facebook che Spotify, portando nel caso di Facebook a dei risultati che, anche se confortanti rispetto al clima generale di questo periodo, non sono stati ottimali in tutto e per tutto, anche perché condizionati dalle spese legali dovute alle multe multimiliardarie delle autorità federali americane per violazioni della privacy, portando a quel tono sereno ma cauto dei portavoce dell’azienda. Anche Microsoft è stata danneggiata dagli attacchi mediatici subiti da Bill Gates da parte della ultra-destra americana, che lo ha messo al centro di complotti di ogni genere, mentre Jeff Bezos è finito al centro di più realistiche controversie dovute alla forte protesta dei dipendenti di Amazon che domani, ad esempio, sciopereranno insieme a quelli di altre grandi catene americane come Walmart.