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Come Challengers ha creato il tennis-core

Il sodalizio tra Luca Guadagnino e Jonathan Anderson

Come Challengers ha creato il tennis-core Il sodalizio tra Luca Guadagnino e Jonathan Anderson

I percorsi artistici di Luca Guadagnino e di Jonathan Anderson si intrecciano ancora una volta in Challengers, il nuovo film del regista di Call Me By Your Name e Bones And All che ha debuttato nei cinema italiani proprio ieri sera. Il racconto segue la storia di Tish, interpretata da Zendaya, che si ritrova costretta ad abbandonare la sua fiorente carriera da tennista dopo un infortunio sul campo da gioco. Diventa allenatrice del marito Art (Mark Faist), ma durante un torneo i due si scontrano con un fantasma del passato. Nelle vesti di Patrick, Josh O’Connor metterà i bastoni tra le ruote alla relazione di Tish e di Art, facendo riaffiorare alcuni ricordi legati alla loro adolescenza passata insieme. Prendendo ispirazione dal mondo del tennis, la trama avvincente del nuovo film di Guadagnino tratta di passione, di lotta e di vittorie, di drammi personali e della necessità di autoaffermazione, anche facendo uso dei costumi di Anderson come strumento narrativo. In Challengers, conosciamo Tish, Art e Patrick nel momento della loro unione e più tardi, quando ormai sono diventati grandi e si sono allontanati. È questo il limite che separa il guardaroba dei protagonisti, spunto d’ispirazione centrale dei costumi “narrativi” firmati Jonathan Anderson. 

Nella scena d’amore condivisa da Tish, Art e Patrick, vediamo i tre giovanissimi indossare abiti comodi e dall’estetica marcatamente vintage. Quelli che potrebbero sembrare pigiami, Zendaya indossa una felpa in ciniglia fucsia che offre un rimando all’athleisure-wear di Juicy Couture, mentre Art e Patrick si ritrovano in boxer, camicia a righe e maglietta. Nel film, sembra che Anderson abbia scelto le camicie e le t-shirt per far emergere la personalità e l’emotività dei tre tennisti. Dallo slogan ironico “I TOLD YA” (riferimento diretto ad una vecchia fotografia di J.F. Kennedy) alla compostezza del completo azzurro che Zendaya abbina a pesante gioielleria a bordo campo, la tipologia di colletto indossata dai personaggi nelle scene di Challengers svela qualche dettaglio in più rispetto al loro stato emotivo e alla situazione in cui si ritrovano - anche se l’outfit che più ha fatto segno nel cuore degli spettatori sembra essere statto l’A-line dress blu elettrico e a strass che Tish indossa in una delle prime scene del film, mentre festeggia una delle sue tante vittorie. 

Molti degli attori con cui collabora Luca Guadagnino hanno una certa reputazione nella fashion industry. Così come Taylor Russell, protagonista assieme a Timothée Chalamet in Bones And All e Global Ambassador di Loewe, è una grande musa di riferimento sia per Guadagnino che per Anderson, anche Josh O’Connor è volto di numerose campagne Loewe. Similmente, Zendaya è ormai uno dei personaggi più seguiti nel mondo dell’intrattenimento grazie alla sua immagine scenica sul red carpet curata dallo stylist Law Roach. Ma la storia d’amore tra Guadagnino e la moda non inizia a partire dalla collaborazione con Jonathan Anderson (che disegnerà anche i costumi del prossimo film del regista, Queer, con Daniel Craig): in Io Sono L’Amore, il guardaroba della protagonista Tilda Swinton era opera di Raf Simons, che ha disegnato anche molti dei look in We Are Who We Are; in A Bigger Splash, gli abiti portavano la firma Dior, mentre in Suspiria c’era qualche look della FW19 di Undercover. Chissà se Jonathan Anderson e Luca Guadagnino riusciranno a rilanciare l’estetica del tennis nella moda, dopo la popolarità dello stile italiano anni ’80 di Call Me By Your Name.