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Che cos’è la Consumer Anxiety?

Ecco cosa c'entra lo shopping con l'ansia

Che cos’è la Consumer Anxiety?  Ecco cosa c'entra lo shopping con l'ansia

Secondo l’ultimo report di Deloitte, un’azienda americana di audit e assicurazioni, il Global State of the Consumer Tracker indica che sempre più consumatori stanno accusando picchi d’ansia riguardo le proprie condizioni economiche. Negli Stati Uniti, il 33% delle persone intervistate dai ricercatori dell’azienda ha dichiarato di provare più stress che in passato in seguito all’inflazione, e in Italia il caro vita preoccupa il 46% dei Millenial e il 38% della GenZ. Sappiamo che i disturbi d’ansia possono essere provocati dalle pressioni subite in famiglia o sul posto di lavoro, ma non molti sono al corrente dell’esistenza della Consumer Anxiety, l’ansia da spesa che coinvolge tutti quelli che stanno subendo gli effetti dell’attuale crisi economica - ovvero quasi tutta la popolazione. 

Mentre gli anni ’80 e ’90 hanno assistito ad un grave aumento di casi di shopping compulsivo, oggi comincia a parlarsi sempre di più di Consumer Anxiety, la seconda faccia della medaglia del consumismo che ha di per sé gli stessi sintomi del Disturbo d’Ansia Generalizzata. Secondo il report di Deloitte, l’aumento di sentimenti d’ansia e stress tra i consumatori è ciò che li sta spingendo a diminuire le spese, ad eccezione dei viaggi turistici«Con l'attenuarsi dell'inflazione, il sentimento di benessere finanziario inizia a mostrare modesti segnali di ripresa,» comunica il report. «Ma le intenzioni di spesa più ampie devono ancora seguire l'esempio, dato che le persone si concentrano sulla ricostituzione dei risparmi.» Fortunatamente, questo periodo di tensioni economiche sembra stare per alleviarsi. Secondo le analisi di Euromonitor International, il picco più grave dell’inflazione è avvenuto durante l’ultimo trimestre del 2022 (9,1%), mentre nel 2023 - sebbene l’economia mondiale sia la più lenta degli ultimi decenni -  si prevede che si ridurrà di quasi 3 punti percentuali

@insp_out_fits Recession core or quiet luxury I don’t know how to call this style | #fyp #inspo #aesthetic #recessioncore #quietluxury #dc #fashiotrend #itgirl #coolgirl #2023 Sure Thing (sped up) - Miguel

Questa Consumer Anxiety si aggiunge inoltre ad un trend portato alla ribalta dalla Gen Z in questi ultimi anni e che rispecchia verosimilmente la loro attuale condizione economica, ossia l’adozione di pratiche di consumo intelligente, meglio conosciuta sui social media come recession-core. Secondo un report di GWI, i primi segnali di «crisis fatigue,» o stanchezza data dalla crisi, cominciano a farsi sentire anche in questa fascia demografica, motivo per cui i loro investimenti si stanno particolarmente concentrando su viaggi che permettono di allontanarsi dallo stress che produce un costante accesso alle notizie sul mondo. Per GWI, tutte le generazioni, ma in particolare la Gen Z, diventeranno presto collettivamente iper-attenti alle proprie spese, spostando l’attenzione dal prodotto al suo costo effettivo, e dai materiali alla loro produzione e sostenibilità, etica e ambientale. Per assurdo, la quiet luxury di cui si è spesso sentito parlare nei primi mesi del 2023 non è tanto una passione da parte dei consumatori per gli acquisti costosi, quanto una rinnovata attenzione per abbigliamento e accessori di qualità, che a lungo andare permettono di spendere meno.