Vedi tutti

Come nasce una collabo di Brain Dead?

Lo abbiamo chiesto a Kyle Ng, co-founder del brand

Come nasce una collabo di Brain Dead? Lo abbiamo chiesto a Kyle Ng, co-founder del brand

Il 2019 è stato l’anno del techwear. Per le collezioni invernali, il mondo della moda ha guardato all’abbigliamento tecnico sia per le sue innovazioni tecnologiche, sia per una forma di nostalgia verso la natura e i grandi spazi aperti. È stato anche il caso di The North Face, che quest’anno ha premuto l’accelleratore sulle collaborazioni creando collezioni techwear insieme a Junya Watanabe, Dr. Martens, Supreme e, più di recente, con Brain Dead. La maggior parte di questi brand non ha bisogno di presentazioni, tranne forse Brain Dead, un marchio streetwear di nicchia per cui il 2019 è stato un anno di grazia, e che ha co-creato con The North Face una collezione di nove item dominati da grafiche psichedeliche e ispirata alle spedizioni d’alta montagna.

In occasione del drop della collezione, Kyle Ng, co-founder del brand, è arrivato a Milano. Poco prima dell’evento ufficiale nel pop-up store di Milano, nss magazine lo ha incontrato per parlare del suo brand, delle sue passioni e soprattutto di cosa hanno in comune due brand in apparenza così diversi come Brain Dead e The North Face.

Kyle NG è un grande esperto di cinema, arte e musica underground, specialmente horror italiani '70 e kaiju movies giapponesi, e questa sua passione si riflette nel suo lavoro. Le passioni sue e del suo socio australiano, Ed Davis, giocano infatti un ruolo fondamentale nella creazione dei capi del brand.

«Non eravamo realmente interessati all'idea della moda per il marchio, ma più alla cultura attraverso le nostre identità e ciò che amavamo», ha detto Kyle. «Sono molto interessato a cose che spingono i limiti della mentalità o dell'avanguardia e idee che diventano diverse dalla normalità della vita».

L’estetica di Brain Dead pesca infatti a piene mani dall’amore dei due soci per il cinema underground, la cultura punk e tutto ciò che testimoni non solo una forte immaginazione ma «una mentalità estrema». La continua ricerca dell’elemento innovativo e di rottura, dell’evasione dal canone prestabilito, filtrata attraverso la consapevolezza culturale dei due creativi, è ciò che fa di Brain Dead un brand dall’estetica insospettabilmente cerebrale. Durante l’intervista Kyle si è soffermato più volte sul concetto di mente e di mentalità, intesa come un quadro di riferimento che organizza l’esperienza e la vita del designer e, di conseguenza, il  suo output creativo.

Il tema principale della collabo è dunque «lo spirito pioneristico della cultura». Durante l’intervista, Kyle ci ha anche parlato del suo metodo di lavoro. Il suo socio ricerca grafiche e riferimenti per poi assemblarli in collage mentre lui si occupa di inserirli nel contesto del brand. È da questo lavoro a due che viene l’eclettismo del brand, la sua sincerità e la sua indipendenza rispetto ai trend. Kyle considera i trend della moda come tanti generi cinematografici. Prendendo ad esempio il cinema di fantascienza (Alien di Ridley Scott è uno dei suoi preferiti) paragona la sua interpretazione del trend dell’hiking a un film:

«Qual è la tua idea per fare il tuo prossimo film di fantascienza? Come si fa a prenderlo e capovolgerlo? […] Si tratta di prendere qualcosa di popolare e aggiungergli qualcosa di tuo, il tuo rapporto con quella cosa».

Per il lavoro suo e del suo socio, così basato sulla ricerca e sulla cultura del passato, Internet è una fonte di ispirazione ma può nascondere anche dei pericoli. «Mente algoritmica» la definisce Kyle, parlando di quei fattori che pilotano il gusto collettivo attraverso i social. La missione sua e di Ed diventa quella di non ricadere nell’ovvio, di creare qualcosa che superi la realtà del quotidiano e dimostri che non esiste nulla di algoritmico né di pilotato nel proprio lavoro. Il valore fondante di Brain Dead? Non evocare mondi lontani ma « creare pezzi che provengano da un’esperienza vera e propria».

Guardate l'intervista di nss magazine al fondatore di Brain Dead, Kyle Ng, nel video qui sotto.