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Roba, connubio vincente tra lusso e semplicit

Roba, connubio vincente tra lusso e semplicit

“Roba” è uno di quei termini vaghi e generici che tanto adoro della lingua italiana. Un po’ come “cosa” e simili.

Branka Scepanovic e Maja Simunovic, fondatrici del brand d’abbigliamento croato Roba, probabilmente non ne sono consapevoli, ma l’aver optato per un nome del genere non può che avere una presa immediata sul pubblico italico. O per lo meno, a me quel nome ha incuriosito fin da subito, dopo esserci inciampata durante una delle mie varie notti insonni spese online.

Clicco “roba” e scopro un mondo: dietro un sito in realtà molto semplice si nascondono interessanti sperimentalismi e slanci di stile niente male.

A una primissima occhiata, catturano subito la mia attenzione il taglio dei capi realizzati in denim e in pelle, appaiati qua e là a cotoni e materiali altrettanto leggeri & volatili (sia colorati che in tinte neutre, come nero/beige).

L’ultima collezione, quella per la P/E 2011, si chiama “DELUXE”: un nome che allude a contesti d’uso di una certa levatura, mentre è voluto il contrasto fra questo concetto e l’effettiva identità dei capi proposti. Cotone, seta e pelle convivono quindi su t-shirt stampate, giacche scomponibili, abitini passepartout indossabili sia di giorno che di sera. Niente lustrini o paillettes né silhouettes pretenziose.

Tutto questo perché l’idea che risiede dietro la collezione è proprio quella di dare vita ad outfit contemporaneamente belli (of course) ma anche “a prova di tutto” – persino delle notti più selvagge, di quelle che si esce alle otto di sera e si rientra che il sole è già alto in cielo.

All pieces are worn and tested by common girls and women, proving that they not only looked good in them long after Cinderella's midnight, but also in the morning glory – così recita il comunicato stampa, raccontando un concept che ci piace tantissimo.

Nappa e soffice pelle d’agnello sono gli altri due materiali che ricordano l’anima “nobile” della collezione, restando sempre fedeli a una palette di colori delicati come il cipria e un tenuissimo grigio perla. 

Musa illustre e generale fonte d’ispirazione, la canzone “All tomorrow’s parties” dei Velvet Underground.

Con una dichiarazione d’intenti così alle spalle, come non risultare credibili?