The Vulgar: Fashion Redefined apre a Londra

Stravagante, sgargiante, kitsch. Chiamatelo come volete, ma spesso fa rima con moda.

Il confine tra alta moda intesa nella sua accezione più prettamente artistica e buon gusto d’altronde è labile e non di rado sfocia in creazioni artificiose e opulente, in opere d’arte a tutti gli effetti.

Una nuova mostra inaugurata oggi al Barbican, a Londra, esplora proprio questo nesso tra pomposo, ‘volgare’ – The Vulgar: Fashion Redefined è il titolo della mostra – e moda.

Si tratta di un percorso attraverso immagini provocanti e capi che hanno letteralmente fatto la storia, volto a scandagliare il concetto di kitsch e a mostrare come sia cambiato e si sia evoluto nelle varie epoche storiche, dal Rinascimento con i suoi corsetti estremi, fino ai nostri tempi, in svariate occasioni definiti come un Nuovo Rinascimento del sistema moda.

Non poteva infatti esserci momento migliore per aprire una discussione sul buon gusto e su che cosa abbia significato per la moda nei vari momenti storici, ora che raffinato e pacchiano, bello e brutto si fondono senza soluzione di continuità. Ora che Vetements fa collaborazioni con Juicy Couture, che le Air Max Silver sono tornate sulla cresta dell’onda, che Gucci promuove il more is more e che Christopher Kane ha portato sotto i riflettori della London Fashion Week l’emblema degli anni bui della calzatura, le Crocs.

Comprensiva di 120 oggetti recuperati da collezioni pubbliche e private sparse per tutto il mondo, The Vulgar include tutta una serie di costumi storici e look couture e ready-to-wear di brand come Christian Dior, Chloé, Christian Lacroix, Elsa Schiaparelli, Vivienne Westwood, Moschino, Prada, Louis Vuitton, Lanvin e molti altri artefici di una moda senza freni, profeti della provocazione e dell’eccesso.