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Meet Gigi, la Cappellaia Matta

Meet Gigi, la Cappellaia Matta

Ventitré anni e non sentirli. Non sentirli perché l’ambizione ti ha già portata così lontano, e il talento ti ha stretta per mano così forte, che a quest’età già annusi la dolce e soffice aria parigina.

Una laurea conseguita alla Parsons School of Design e tanta tenacia sono valse alla newyorkese Gigi Burris un biglietto di sola andata per la capitale francese, e, con lei, un lussuriosissimo posticino nell’atelier Chanel - anche se al momento della redazione di questo articolo si tratta solo di rumors, in quanto nessuna notizia ufficiale è stata ancora prodotta da parte della Maison della doppia C.

E così questa piccola cappellaia matta (dato che di copricapi si parla) si appresterebbe a esportare il suo talento oltreoceano. I suoi cappellini e headpieces dal sapore squisitamente vintage hanno finora visto la luce all’interno dello store Screaming Mimi’s, una piccola gemma incastonata nel cuore di Greenwhich.

Nelle sue mani prendono vita creature scaturite da un’immaginazione vivida come solo una mente fresca di poco più di vent’anni, curiosa di tutto, avida di sperimentare, frenetica nel creare, sarebbe capace.  Piume, stoffe, nastri sono i suoi migliori amici. Ago, filo, colla i suoi complici più fedeli.

Come ha deciso di dedicarsi esclusivamente o quasi alla produzione di cappelli&cappellini? Provando a proporre le sue creazioni a professionisti del settore e accorgendosi che l’entusiasmo sia loro che degli stessi acquirenti si concentrava in particolar modo sulla sua produzione di accessori. Quindi perché non indirizzare le proprie energie in quella direzione? 

Così ha fatto, e così facendo sta raccogliendo un consenso dopo l’altro.

Quella di “milliner” però è una definizione che le sta parecchio stretta. I suoi piani sono infatti molto precisi e mirati, e se le ponessimo la classica domanda “dove e come ti vedi da qui a 10 anni?”, la risposta sarebbe qualcosa di molto simile a: “running my own ready-to-wear line, jumping from one runaway to another”. “Sogno nel cassetto?”. “Rilanciare il marchio Elsa Schiaparelli (nientemeno…)”.

Che dire.

Good luck.