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"Belve" ci ha messo po' a diventare "Belve"

È celebre da un paio d’anni, ma esiste da tempo

Belve ci ha messo po' a diventare Belve È celebre da un paio d’anni, ma esiste da tempo

Belve gode oggi di grande popolarità, soprattutto sui social network, ma ha impiegato diversi anni a imporsi sul grande pubblico. Il programma, infatti, esiste dal 2018 e inizialmente veniva trasmesso sul Nove, il canale italiano del gruppo multinazionale Warner Bros. Discovery. Belve si spostò poi sulla Rai e solo tra il 2022 e il 2023 divenne realmente noto e seguito, approdando così – dopo sette edizioni – in prima serata, con puntate più lunghe e ricche. L’ascesa di Belve ha coinciso con quella della sua conduttrice, Francesca Fagnani: quando lo scorso anno ha co-presentato la seconda serata del Festival di Sanremo a farci caso era diventata parecchio famosa da relativamente poco tempo. Ma il successo del programma è alimentato anche e soprattutto dal livello di attenzione che ottiene, puntata dopo puntata, sui social network – e in particolare su TikTok e Instagram, dove le clip dei migliori momenti delle interviste diventano spesso virali. Questo seguito – da parte di generazioni anche molto giovani – è una cosa piuttosto rara per un programma di interviste, soprattutto se della Rai.

Come nasce Belve
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Il programma fu ideato dalla stessa Fagnani e dalla nota autrice televisiva Irene Ghergo, e si è sempre basato su un format molto essenziale – che poi a tendere ha contribuito a farne la sua fortuna. All’inizio gli ospiti erano principalmente donne – nel 2018 ad esempio vennero intervistate Giorgia Meloni e Virginia Raggi. Successivamente la presenza maschile è aumentata, arrivando a essere più o meno lo stesso numero della controparte femminile. Con il passaggio in prima serata il programma ha aggiunto il pubblico in studio e alcuni interventi comici tra un’intervista e l’altra, come quello del duo Eterobasiche. In termini di share televisivo Belve non fa numeri altissimi, anche se negli anni la quota di telespettatori è molto cresciuta; con ogni probabilità il programma raggiunge più persone online, grazie a Raiplay e soprattutto ai social network. Su Twitter, ad esempio, la trasmissione viene spesso commentata in diretta, mentre TikTok e Instagram fanno da megafono per gli spezzoni più notiziabili o divertenti delle interviste.

Perché Belve piace così tanto

Il punto di forza della trasmissione sono il tono e la scelta delle domande: spesso sono al limite del provocatorio e con un velato senso d’ironia, ma senza diventare maleducate o poco eleganti. «Con un sorriso smagliante “addenta” l’interlocutore incalzandolo fino allo stremo» ha scritto dello stile di Francesca Fagnani lo stimato critico televisivo Aldo Grasso. Ad esempio, prima di accettare l’invito nell’ultima stagione, Fedez disse di non essere disposto ad andare a Belve perché «non ne puoi uscire bene» – ma durante l’intervista con Fagnani precisò: «Non mi piace tirarmi indietro, ed è il motivo per il quale sono qua». Il programma, poi, non effettua mai interviste legate a logiche promozionali – cosa abbastanza rara in televisione. «Hai un film? Hai un libro? Non vieni. Oppure se vieni non ne parliamo, perché altrimenti questo ti metterebbe già in una condizione di ricevere dei complimenti», ha detto Fagnani. «L’obiettivo invece è entrare più nel profondo della personalità, coglierne le sfumature, magari inedite – tanto i personaggi sono già stati tutti stra-intervistati». Le domande, infatti, sono personalizzate, non vengono anticipate all’ospite e spesso sono anche poco prevedibili – a parte l’ormai iconica «che “belva” si sente?». Il montaggio ed eventuali tagli, infine, sono sotto l’esclusivo controllo del programma, nella convinzione che il risultato finale sia più autentico e soddisfacente per il pubblico. Nel complesso, questo approccio – per nulla scontato in Rai – consente a Belve di distinguersi ed essere tanto apprezzato, rendendolo di fatto un programma unico rispetto alle altre trasmissioni di interviste tipiche della televisione generalista.