Lucrezia Bellandi
NABA, Nuova Accademia di Belle Arti
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Design del prodotto
22 anni
Milano
Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?
La quotidianità è totalmente diversa ora, non ero abituata a passare tanto tempo a casa. Dopo i primi giorni di sconforto dati dal forte cambiamento, ho riscoperto la casa e molte attività che per il poco tempo nella "vita normale" avevo abbandonato ma, il tanto tempo, permette anche di leggere guardare film e ascoltare musica, cose che facevamo sempre ma che ora vengono fatte con un’attenzione diversa, non contemporaneamente a qualcos’altro ma dando importanza e attenzione a quello che stiamo facendo. Anche il rapporto con le persone è cambiato, la videochiamata ha sostituito l’uscita con gli amici e nonostante questo sia difficile da accettare penso che abbia spinto le persone ad ascoltarsi con più attenzione perché non distratti da altro.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?
Le crisi creano sempre situazioni difficili che a loro volta diventano problemi che possono essere spunto per nuovi progetti e nuove ambizioni. In questo periodo vivo in una casa che stavamo iniziando ad arredare, con l’arrivo della quarantena ci siamo ritrovati in casa in cinque persone con tre letti, un solo fornello, nessuna mensola e neanche il lavandino della cucina. Vista la situazione di crisi abbiamo però dovuto adattarci e creare oggetti con altri oggetti per sopperire alle grandi mancanze della casa: è stato molto stimolante, soprattutto per una persona che studia design del prodotto.
Qual è la tua paura più grande in questo momento?
La mia paura più grande è la crisi che ci sarà dopo questo periodo, perché si rifletterà sicuramente su di noi e sul nostro lavoro. Questo mi spinge a volere la riapertura delle attività ma, d’altra parte, mi dispiace anche riprendere una vita normale e dimenticare ciò che magari questa quarantena ci ha insegnato.
Stai già immaginando un futuro post-Coronavirus?
Vedo il futuro post Coronavirus molto frenetico, tutti di corsa a fare, a recuperare scuola e lavoro. Facendo parte di entrambe le categorie sarà di sicuro un periodo stressante ma sarà di sicuro liberatorio poter uscire di casa.