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La Procura di Milano ha confiscato 779 milioni di euro ad Airbnb

Continuano i guai per il colosso degli affitti brevi

La Procura di Milano ha confiscato 779 milioni di euro ad Airbnb  Continuano i guai per il colosso degli affitti brevi

Questa settimana Airbnb ha affrontato un nuovo capitolo tutto all'italiana relativo ai propri problemi fiscali. Dopo l’indagine dello scorso settembre che ha scoperto 12mila affitti brevi non regolamentati nella città di Roma, la Procura di Milano ha sequestrato oltre 779 milioni di euro all’azienda a causa di un’omessa dichiarazione fiscale. Su 3,7 miliardi di incassi in Italia, la piattaforma di affitti brevi avrebbe compiuto un reato fiscale non versando la “cedolare secca”, ossia il 21%. Secondo quanto dichiarato da Marcello Viola, procuratore di Milano, al momento sono indagati tre amministratori che hanno lavorato per Airbnb Ireland Unlimited Company tra il 2017 e il 2021. 

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La “cedolare secca”, imposta in Italia nel 2011, è un regime fiscale per l’affitto di un abitazione. Secondo questo tipo di tassazione, al proprietario di un immobile privato viene richiesto un pagamento in misura fissa del 21% che, rispetto al canone libero che invece si basa sul reddito del cittadino, può essere più o meno conveniente a seconda dei casi. 779,453,912 euro sono stati sequestrati secondo il decreto in tema “cedolare secca” rinnovato nel 2017 in Italia, sebbene le indagini siano state messe in atto a partire dal 2022 dal Nucleo tributario della Gdf di Milano, svelando di fatto un reato di omessa dichiarazione fiscale da parte dell’azienda Airbnb - nel caso degli affitti brevi della piattaforma, il pagamento delle tasse è sempre ricaduto sui singoli proprietari.

Secondo quanto enunciato nella nota della procura di Milano, la società si è sottratta «alla dichiarazione  e al versamento di ritenute di ammontare pari all’entità del sequestro ottenuto dal Gip, calcolate in misura del 21% sui canoni di locazione breve per 3,7 miliardi relativi al periodo 2017-2021 dagli ospiti delle strutture ricettive pubblicizzate dalla piattaforma.» Sostenuta dalle sentenze del 22 dicembre 2022 dalla Corte di giustizia dell'Unione europea e da quella del 24 ottobre del 2023 del Consiglio di Stato Italiano, la Procura di Milano ha constatato che da adesso Airbnb sarà obbligata a versare tributi per la cedolare secca.