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Aleksander Kilde racconta la nuova collezione di Oakley

Lo sciatore norvegese ha realizzato un nuovo casco ARC5 e maschera Flight Path L per la nuova stagione sulla neve

Aleksander Kilde racconta la nuova collezione di Oakley Lo sciatore norvegese ha realizzato un nuovo casco ARC5 e maschera Flight Path L per la nuova stagione sulla neve

Nonostante il sole sia ancora alto in cielo e le temperature non accennino ad abbassarsi, a breve inizierà la stagione di sci alpino con i migliori pronti a lanciarsi giù dalle discese innevate più ripide al mondo. E in discesa libera tutti partiranno per inseguire il campione in carica della disciplina, Aleksander Kilde, che partirà dai cancelletti di partenza con un nuovo look. Lo sciatore norvegese infatti indosserà il nuovo casco e maschera disegnati insieme ad Oakley, suo storico sponsor tecnico, in uscita il 19 Ottobre. Lo abbiamo raggiunto nel Flagship Store del brand per parlare dei suoi prossimi obiettivi, del suo lavoro insieme a Oakley e sulla strada che lo porterà ai Giochi Olimpici di Milano/Cortina 2026

"È stato molti anni fa, non ricordo con esattezza, ma probabilmente più di dieci anni fa. Ho iniziato a ricevere alcuni prodotti attraverso le importazioni norvegesi e ne sono stato subito dipendente, perché le lenti e la vestibilità degli occhiali erano qualcosa che mi rendeva la vita più facile quando gareggiavo" mi racconta tra centinaia di occhiali Oakley sulle pareti dello store. "Ci sono sempre condizioni atmosferiche diverse e Oakley è un marchio così grande che ha diversi modelli che si adattano a tutti i visi. Per me è stato subito chiaro come Oakley fosse ciò che volevo per sciare". 

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Kilde sorride quando parla della sua collaborazione con Oakley, e di come ha reso più facile gettarsi giù lungo discese innevate che farebbero tremare tutti noi. "Non si può chiedere all'attrezzatura che faccia il lavoro per te, ma l'unica cosa che l'attrezzatura dovrebbe fare è non essere d'intralcio. E per me è sempre stato così con Oakley, non si sono mai appannati mentre gareggiavo. Di solito questo è un grosso problema per noi perché quando si inizia a sudare mentre si indossano gli occhiali accade spesso". E non dover pensare a niente se non a scendere il più veloce possibile tra i paletti colorati ha reso le sue gare più semplici, se questo è l'aggettivo giusto per una disciplina dove il minimo errore piò costarti la stagione. 

Per questo motivo quando Kilde ha cominciato a collaborare con Oakley allo sviluppo della sua linea personale, velocità e sicurezza sono stati i due punti chiave nel design e nella realizzazione del casco ARC5 Pro e la maschera Flight Path L. In particolare il casco "deve essere un elemento sicuro che, in caso di incidente, deve essere in grado di salvarti. E poi c'è l'aerodinamica, che riguarda le prestazioni. Abbiamo quindi esaminato quale fosse la forma più veloce per il casco, abbiamo preso in considerazione molti caschi diversi, modelli di altre aziende e ci siamo chiesti: "Che cosa possiamo fare di meglio? Cosa funziona, cosa è importante valorizzare? E poi siamo partiti con la progettazione".

Mentre parliamo Kilde prende in mano il casco alle nostre spalle, accarezza la calotta liscia e scura mentre mi spiega i ragionamenti che lo hanno portato a raggiungere il modello con cui ora gesticola. "Volevo che fosse piuttosto pulito, che non ci fossero troppi disegni ovunque. Una superficie pulita è sempre più veloce ed ergonomica e anche in linea con la montatura degli occhiali. Guarda come si adatta perfettamente alla curvatura superiore" mi dice mentre si accovaccia assumendo quella posizione aerodinamica che trasforma gli sciatori in proiettili sulla neve bianca. Solo che siamo nello store dietro Piazza Cadorna e il caldo milanese ci lascia solo immaginare l'innevata pista del Mondiale di velocità. 

Ma Aleksander Kilde descrive ogni momento della gara e di come l'attrezzatura Oakley sia l'alleato migliore, dagli occhiali riflettenti - "abbiamo creato questa forma di occhiali che credo sia fantastica" -, all'attaccatura alta del casco - "penso che sia fondamentale perché in questo modo la testa è libera di muoversi anche quando sei seduto in una posizione profonda. Non si ha la sensazione di indossare nulla - spiegandomi anche come ha scelto un design minimale e una colorazione neutra dopo aver usato per anni i colori della bandiera del suo paese. "Mi piace così pulito, così i dettagli si possono vedere meglio quando arriva lo zoom della telecamera a fine gara mentre festeggio. Spero di poter avere molti primi piani nella prossima stagione". 


Ma oltre la prossima stagione, lo sguardo di Kilde è ben indirizzato sui Giochi Olimpici Invernali di Milano/Cortina 2026, quando finalmente potrà gareggiare con tutti i suoi amici e familiari nel pubblico. "Ho già partecipato a tre Olimpiadi, ma tutte fuori dall'Europa e lontano da casa. Non c'erano molti spettatori perché era troppo lontano per viaggiare. E poi l'ultima in cui ho preso la mia prima medaglia, c'è stato il Covid. Quindi questa volta sarà diverso. e sarà davvero fantastico. Andremo a sciare a Bormio, che è anche abbastanza vicino a qui, e sarà una bella sensazione essere in una città dalla grande tradizione sciistica".