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I migliori 10 spot dimenticati sul calcio

Spoiler: Pierluigi Collina ha segnato sul calcio d'angolo e Roberto Baggio non ha sbagliato il rigore di USA '94

I migliori 10 spot dimenticati sul calcio Spoiler: Pierluigi Collina ha segnato sul calcio d'angolo e Roberto Baggio non ha sbagliato il rigore di USA '94

Quando vi raccontiamo la storia e l’evoluzione di un brand, il riferimento agli spot televisivi è una parte fondamentale della narrazione, soprattutto se il contesto temporale è quello relativo agli ultimi trent’anni, in cui la comunicazione di massa dei marchi di riferimento dello streetwear sportivo (e non solo) è passata attraverso commercials che sono entrati nell’immaginario collettivo diventando l’espressione di una certa pop-culture generazionale; altri, invece, sono finiti nel dimenticatoio, talvolta inspiegabilmente.

Quando, ad esempio vi abbiamo parlato di Diadora e Roberto Baggio avremmo potuto e dovuto fare riferimento a questo spot relativo alla stagione 2003/2004 in cui sono presenti alcuni dei calciatori di riferimento della serie A di quegli anni - oltre al ''Divin Codino'' si notano Cordoba, Inzaghi, Vieri, Camoranesi - e soprattutto Pierluigi Collina, l’unico arbitro a poter vantare una riconoscibilità pari a quella dei giocatori, tanto da finire sulla copertina del videogioco culto di quegli anni.

Diadora: ''Collina scores'' - 2003

Non era, però, la prima volta di un arbitro protagonista. In quel periodo Pepsi cercava di vincere l’eterna battaglia con Coca Cola usando i volti dei calciatori più popolari del mondo in una serie di campagne pubblicitarie molto colorate ed innovative per ambientazioni, narrazioni, musiche e contesti: basti ricordare ''Gladiators'' (presente anche Francesco Totti) o la riedizione western del mitico quarto di finale di Champions League tra Manchester United e Real Madrid - quello della tripletta di Ronaldo a Old Trafford. 

Era presente, tuttavia, anche una certa aderenza alla realtà, nella misura in cui le grandi rivalità tra i club europei venivano riproposte sotto forma di spot. Nel 1999 il grande classico del decennio tra Juventus e Manchester United trovò spazio anche nelle pubblicità della seconda bevanda analcolica più famosa del mondo. Piccolo dettaglio: al sorteggio a centrocampo l’arbitro aveva usato la monetina al distributore per concedersi, appunto, una Pepsi.

Pepsi: ''Final Coin'' - 1999

Un capolavoro che fa il paio con quello, più noto, del ragazzino che, nel tunnel che porta dal campo agli spogliatoi, chiede a Beckham la maglia… giusto per pulire il bordo della lattina dalla quale il campione inglese ha bevuto.

Pepsi: ''Can I have your shirt?'' - 2001

Ma quando si parla di ''forgotten commercials'' anche giganti come Nike e adidas fanno la loro parte. In particolare tra il 2000 e il 2001 l’azienda dello swoosh lanciò una pubblicità di grande impatto: ''Soccer Freestyle'' in cui calciatori veri battagliano a colpi di skills con freestyler di professione anticipando l'adv più iconico.

Nike: ''Ronaldinho vs Stickman'' - 2001

In tempi più recenti merita una menzione ''My Time is Now'' del 2012 - con tanto di testimonial presto ''in prestito'' da un altro sport: vediamo se lo riuscite a individuare - che riprende il mood da Cavalcata delle Valchirie che adidas aveva usato qualche anno prima per il lancio della seconda generazione di F50.

Nike: ''My Time is Now'' - 2012

Ma anche tra la fine degli anni '90 e l’inizio dei 2000 il marchio delle ''three stripes'' aveva rilasciato alcuni spot di assoluto culto. Nel 1996, per il lancio delle ''Predator Touch'' l’azienda tedesca pensò a una sorta di ''Clone Wars'' tra i suoi giocatori più noti (allenati da un Franz Beckenbauer) e le loro ''copie'', nel più classico dei Rossi contro Blu.

adidas: ''Clones'' - 1996

Il personaggio principale dell'adv è Alessandro del Piero, in un momento storico in cui i calciatori italiani sono gli assoluti protagonisti del panorama calcistico mondiale. Qualche anno dopo infatti sarà un altro giocatore, Roberto Baggio - che aveva deciso le sorti della nostra nazionale durante il mondiale del 1994 - a comparire sugli schermi televisivi per lanciare il motto ''con Wind non sbagli''. Ed ecco che la compagnia telefonica dà al ''Divin Codino'' la possibilità di rimediare ad un errore che rimarrà nella memoria degli italiani per tanto tempo.

Wind: ''Baggio segna'' - 2000

 

Il campionato italiano era già stato protagonista dieci anni prima di un'altra pubblicità, questa volta per il settore alimentare, in cui i giocatori più forti del nostro campionato si erano riuniti per ispirare milioni di giovani a seguire le loro orme sotto il motto di ''Vinci campione'': Gullit, Vialli, Cabrini, Matthëus e Ruben Sosa infatti si cambiano ed entrano in campo insieme a dei bambini.

Ferrero: ''Vinci campione'' - 1990

 

Nel 1999 invece è Umbro a creare quello che circa 20 anni dopo verrà definito ''hype'', ovvero una grande aspettativa nei confronti di un item che dev'essere presentato. In questo caso si trattava del nuovo kit che la nazionale inglese avrebbe cominciato ad utilizzare nel 2000 e i creativi di Umbro sono riusciti ad aumentare il desiderio di vedere quella maglia con un commercial tanto dimenticato  (e poco visto) in Italia quanto geniale.

Umbro: ''England kit'' - 1999

Chiudiamo con una chicca di Nike del 1994, nell’anno del Mondiale americano, quando Cantona, Schultz, Wright, Romario, Bebeto e Campos, fanno compiere al pallone un simbolico giro del mondo. In meno di 80 giorni, s’intende.

Nike: ''World Cup'' - 1994