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Perché tanti calciatori indossano queste calze?

Un'idea rivoluzionaria che piace poco a sponsor e federazioni

Perché tanti calciatori indossano queste calze? Un'idea rivoluzionaria che piace poco a sponsor e federazioni

Nonostante compongano un terzo del kit di ogni squadra, i calzettoni sono probabilmente l'item più sottovalutato all'interno della divisa. Omar Sivori, portandoli abbassati per puro vezzo estetico e con un attitudine da rocker ha però alimentato il fascino attorno alle calze da gioco, in un'epoca nella quale lo stile del calcio non era ancora codificato come lo è ora.
Oggi capita spesso di notare ai piedi dei calciatori dei piccoli ‘pallini’, che si intravedono al di sotto dei calzettoni e appena sopra al collo della scarpa. Si tratta di rivoluzionarie calze che in questi anni si sono fatte largo a livello globale, riconoscibili proprio attraverso quei 'pois' in gomma sul tallone: le Trusox

Trusox è un azienda americana nata nel 2007, e come spesso accade in questi casi, la creazione dei calzini nasce dall'esperienza pratica degli atleti. L'ex calciatore con un passato nelle serie minori americane Jim Cherneski, stanco di sentire il piede muoversi dentro la scarpa decise di progettare un paio di calze con dei piccoli tasselli grippati che foderassare interno ed esterno nell'intento di aumentare l'aderenza all'interno degli scarpini.
La creazione di Cherneski ha preso subito piede e presto molti sportivi ne hanno iniziato a fare uso, dal baseball al football americano, passando per cricket, rugby e, ovviamente, calcio. Il primo calciatore ad indossare un paio di Trusox è stato l'ex giocatore del Chelsea Victor Moses, ma nel giro di poco tempo le vendite sono letteralmente impennate. Secondo le stime di Cherneski, le Trusox vengono indossate da circa il 30% dei calciatori di Premier League, senza contare il massiccio utilizzo nei maggiori campionati europei.

Oltre a Luis Suarez, al 2016 l'unico calciatore sponsorizzato Trusox, molti sportivi le stanno invece indossando in maniera spontanea, tanto da creare qualche conflitto di interesse tra sponsor. Ad esclusione delle scarpe, non è comune vedere brand sportswear sovrapporsi all'interno dei kit, per la maggior parte degli atleti è addirittura vietato visti i contratti di sponsorizzazione che non consentono di mettere in mostra altri loghi (ricorderete a questo proposito la vicenda legata ad Allan Saint-Maximin che indossava una fascia per capelli con il logo Gucci in evidenza, di cui nss aveva parlato qui). Le squadre cercano così di nascondere a fatica le Trusox sotto i calzettoni, che devono essere tagliati e infilati come una sorta di fascia tubolare sopra le calze create da Cherneski. In questo modo gli inserti a pallini rimangono visibili creando più di qualche grattacapo ai calciatori. Un giocatore di MLS (che chiese di rimanere anonimo) ha dichiarato di aver dovuto pagare 5000 dollari alla federazione per non aver indossato calze dello sponsor adidas, a cui ha ovviamente preferito le Trusox. Per colpa del fiscalissimo arbitro Kuipers, in una gara di Champions League tra Borussia Mönchengladbach e Juventus, Alvaro Morata fu costretto a uscire dal campo per togliersi le Trusox che contrastavano a livello visivo con il colore dei calzettoni.

Probabilmente memore di quell'esperienza, l'azienda americana ha cominciato a produrre le Trusox in vastissime colorazioni per potersi adattare all'esatto colore dei kit. Ma al di là dei tentativi di 'mimetizzazione', la trovata che tanto piace ai calciatori continua a infastidire kit supplier e addirittura federazioni. Durante i Mondiali 2018, ad esempio, il capitano della Nazionale svedese Andreas Granqvist e i giocatori della Nazionale inglese vennero multati dalla FIFA - che ha adidas come sponsor - di circa 50mila euro, facendo valere le rigide norme del più grande organo del calcio mondiale. Nonostante questi casi siano frequenti, al momento la guerra tra sponsor e Trusox è aperta, costringendo i giocatori a pensare ai più fantasiosi stratagemmi per non incappare nelle severe multe delle federazioni.