Thomas du Pré de Saint Maur: "Chance Eau Splendide è un modo di vivere la vita"

Chanel Beauty ha aggiunto una nuova fragranza alla famiglia Chance. Si chiama Chance Eau Splendide, il suo colore è il viola e le sue note sono quelle di lampone, di rosa e di violetta, con un cuore fiorito raffinato e magnetico di Geranium rosat, coltivato nei campi Chanel a Grasse, con l'aggiunta di cedro, muschio bianco e iris cipriato. Per il lancio, che prevede anche una campagna con la cantante Angèle, è stato organizzato un evento a Parigi in cui abbiamo avuto l'occasione di incontrare Thomas du Pré de Saint Maur, Head of Global Creative Resources Fragrance & Beauty di Chanel, che ci ha raccontato non solo i dietro le quinte della nuovissima campagna, ma anche il modo in cui questo nuovo profumo si inserisce nella strategia Chanel.

"Per scegliere un ambassador, la prima cosa importante è che devi amare quella persona. Molti pensano che sia soltanto una questione di cosa rappresenta il personaggio, ma va oltre, deve esserci una vera e propria ammirazione, deve esserci la voglia di lavorare insieme". Thomas du Pré de Saint Maur, dunque, ammira Angèle, cantante belga classe 1995, che non solo ha scritto una canzone appositamente (si intitola A little more ed è disponibile su tutte le piattaforme, oltre ad essere naturalmente la colonna sonora della campagna) ma si è anche esibita al party di lancio, che si è tenuto il 3 aprile nella capitale francese.

Nel video della campagna la vediamo correre in un labirinto degli specchi caleidoscopico e viola, il signature color della fragranza, alla ricerca della fortuna, a giocare con degli enormi flaconi del prodotto, nello stile della famiglia Chance, pensata per un pubblico femminile giovane e brioso. Le fonti di ispirazione sono molteplici. Nelle parole di Thomas du Pré de Saint Maur: "Da una parte c'è la storia stessa della linea Chance, che è iniziata nel 2003. Dall'altra, invece, la voglia di fare sempre qualcosa di nuovo. La volontà di dire: afferra il tuo destino, credi nel destino. È quello che senti quando sei giovane: il mondo è disponibile, c'è tutta la vita di cui godere". Non finisce qui: "Infine, c'è la voglia di portare qualcosa di diverso: la gioia, la velocità che viene con il nome 'splendide'. Volevamo le fanfare". Angéle era dunque inevitabile: "Stavo pensando a chi potesse supportare questa idea, questo feeling. Chi poteva accogliere questa idea di destino, chi ne parlava? Ho ricordato che Angèle aveva detto in diverse occasioni di come la musica fosse arrivata nella sua vita aprendo le porte del destino e lei era riuscita ad afferrare l'occasione. Quindi le ho parlato, le ho detto che Jean-Pierre Jeunet sarebbe stato il regista, che delle foto se ne sarebbe occupato Steven Meisel, e siamo giunti a questa idea che è un po' anche anni Sessanta. Io trovo che in lei ci sia un'attitude molto anni Sessanta". L'ambassador, in generale, per il successo di una fragranza è fondamentale, ma non è l'unica cosa che conta: "Per ottenere il successo c'è bisogno di un prodotto perfetto, di una fragranza buonissima, di alta qualità, di un packaging curato. Fatto questo, siamo a metà dell'opera. L'altra metà arriva con la scelta dell'ambassador. Con tutte queste cose, il profumo diventa un successo mondiale".

Il mercato dei profumi cresce a dismisura, e le fragranze diventano sempre più importanti per le maison del lusso, oggi più che mai: "Alla fine, si tratta di un prodotto popolare, accessibile, soprattutto quando si parla di una fragranza come Chance Eau Splendide. È un modo di invitare l'audience a conoscere il brand. Ma c'è qualcosa in più, perché una fragranza è invisibile. Quando crei un profumo e colleghi una storia, una campagna, una canzone crei una storia condivisa, una narrativa. Credo che questa narrativa sia fondamentale". E forse è proprio questa creazione di una storia a interessare così tanto i più giovani della gen Z, che ogni giorno di più si interessano a questo mondo. Thomas du Pré de Saint Maur pensa che ci sia anche dell'altro: "Una fragranza è un modo di segnare la propria presenza, la propria personalità, il modo in cui ci si differenza, in cui si sottolinea la propria singolarità. Questa della singolarità è una questione centrale per la gen Z, perché si ha paura di sparire con il virtuale. La parte corporale, percepibile, in questo contesto diventa ancora più importante".

Insomma, la sua visione sul presente è consapevole. Non stupisce, visto che lavora per Chanel dal 2008, e da allora ha visto cambiare molto il mondo delle fragranze e del beauty in assoluto. "La differenza principale che registro" ci racconta, "è che adesso sul mercato ci sono molti più brand, e il prodotto non rimane a lungo, perché si registra una sorta di fatica. È troppo. I social media contribuiscono a questa sensazione. Le sfide per le fragranze aumentano. Devono essere persistenti, devono rimanere. Quelle di alta qualità ce la fanno". Ancora prima di lui, a proposito di permanenza e durabilità, a casa Chanel è arrivata la famiglia degli Chance. Del 2003 il primo, con note di muschio bianco e vaniglia, a cui seguirono poi altre tre interpretazioni e sfumature: Chance Eau Fraîche, verde dinamico e vivace; Chance Eau Tendre, rosa tenero e delicato; Chance Eau Vive, arancione audace. "Chance Eau Splendide è prima di tutto una fragranza nuova, che però si inserisce in una linea pre-esistente. Chance, in generale, è un modo di muoversi nel mondo, di credere in se stessi e in quello che ci circonda, nel destino. Ci sono tante possibilità per fare tutte queste cose, tante strade, ogni strada ha la sua fragranza, un modo diverso di parlare della chance, della fortuna, però la storia di fondo è la stessa".