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Il 2023 è l'anno della protezione solare

Adesso anche i vestiti proteggono dai raggi UV

Il 2023 è l'anno della protezione solare Adesso anche i vestiti proteggono dai raggi UV

Quest’estate in Cina si è particolarmente diffuso il facekini, una sorta di passamontagna che serve a proteggersi dal sole, in spiaggia così come in città – gli standard di bellezza locali privilegiano infatti la pelle chiara. Questo particolare accessorio non è l’unico modo con cui le persone in Asia si difendono dai raggi solari: in commercio si trovano sempre più spesso indumenti realizzati con materiali tecnici capaci di proteggere dal sole. Le varie tipologie di tessuti filtrano in maniera diversa i raggi UV – il denim, ad esempio, ha una buona capacità di bloccare i raggi ultravioletti, mentre il cotone molto meno. Il brand cinese Bosideng, noto principalmente per i suoi piumini, ad esempio ha lanciato di recente vestiti tecnici che garantiscono una buona protezione solare, mentre la label di abbigliamento outdoor Beneunder ha espanso il suo catalogo inserendo cappelli, guanti, manicotti e altri accessori che non lasciano passare i raggi UV. Nella sola Cina, il mercato dell'abbigliamento che protegge anche dai raggi del sole dovrebbe crescere fino a raggiungere i 13 miliardi di dollari entro il 2026. Ma anche l’Occidente si sta avvicinando maggiormente a questo ambito, adottando alcune delle abitudini più comuni in Asia contro le scottature.

Le creme solari sono diventate un prodotto fondamentale nel catalogo dei marchi occidentali di bellezza – le label Supergoop ed Everyday Humans, ad esempio, hanno costruito il loro intero business sulla sola protezione solare. «Sempre più persone usano regolarmente la crema solare e questa è diventata parte della routine quotidiana. Una volta trovato il prodotto giusto, lo usano ogni giorno, anche in inverno», ha dichiarato David Kim, dermatologo di New York che ha recentemente lanciato un proprio brand tutto dedicato alla protezione dai raggi solari, Lightsaver. Questa crescente attenzione verso la protezione solare tra i consumatori occidentali è frutto di un più ampio interesse per la cura della pelle, cosa che ha aperto la strada a una serie di prodotti che non si limitano alla sola crema per prevenire le scottature. È il caso dei cosiddetti UV warning sticker, particolari adesivi da applicare sulla pelle che mostrano la quantità di radiazioni UV a cui si è stati esposti: se viene applicata una quantità sufficiente di protezione solare, lo sticker diventa trasparente, altrimenti resta di colore viola. Questo prodotto sta suscitando un tale interesse che, tra giugno e luglio, su TikTok le visualizzazioni degli hashtag associati agli UV warning sticker sono aumentate – in tutto il mondo – di oltre il 70%.

L'aumento dell'attenzione per la protezione solare in Occidente è dovuto anche agli skin-influencer. C’è ad esempio Charlotte Palermino, fondatrice di Dieux Skin, che ha molto seguito sia su Instagram che su TikTok, grazie ai suoi approfondimenti dedicati alla cura della pelle – che tra le altre cose puntano ad educare gli utenti rispetto alle differenze tra prodotti per la protezione solare. La tennista giapponese Naomi Osaka, che nel 2022 ha lanciato il suo marchio di prodotti per la cura delle pelle, Kinlò, si è fatta invece portavoce dell'importanza della protezione solare tra le dark-skin – e nella stessa direzione va ad esempio la label Koa. L’impiego delle creme solari è consigliato dai dermatologi non solo perché permette di evitare le scottature, ma anche perché riduce sensibilmente il rischio di sviluppare tumori della pelle. L’interesse sempre maggiore verso questo genere di prodotti sta portando le persone a fare un uso più corretto delle protezioni solari, utilizzandone la giusta quantità e ripetendo le applicazioni più volte nel corso della giornata – la pelle si scurisce al Sole come meccanismo di difesa per contrastare i raggi ultravioletti. Negli ultimi anni, molti Paesi in Europa hanno rilevato un aumento dei casi di tumore riconducibili all’esposizione solare, un fenomeno che ha spinto vari comuni olandesi ad organizzare progetti di sensibilizzazione cittadina sull’importanza di proteggersi dai raggi dannosi del sole: quest’estate, nei Paesi Bassi la crema solare verrà offerta gratuitamente alla popolazione, attraverso distributori collocati nei parchi, nelle aree sportive, nei pressi degli ospedali e in diversi altri luoghi pubblici.