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Perché adidas ha rilanciato le F50

Dopo il lancio delle Predator il brand continua con la stessa strategia

Perché adidas ha rilanciato le F50 Dopo il lancio delle Predator il brand continua con la stessa strategia

Il 2012 è stato un anno simbolico per il calcio specialmente dal punto di iconografico ed estetico. David Beckham si ritira dal calcio giocato, arriva la storica vittoria della Premier League del Manchester City grazie al goal segnato dal Kun Agüero allo scadere mentre il Chelsea, sulle ali di Didier Drogba vince la prima Champions League della storia, l'esultanza di Mario Balotelli a flettere i muscoli del corpo ad EURO 2012. Insomma, dentro questo mix di avvenimenti che ancora oggi ci strappano un sorriso, la nostra memoria visiva avrà catturato ciò che alcuni dei calciatori più importanti dell'epoca portavano ai piedi in quel fatidico anno, che consacrò di fatto il modello di adidas conosciuto come F50 adiZero. Dopo Predator, F50 è uno dei franchise più riconoscibili di adidas; uno di quelli che permette di associare nell'immediato calciatore a scarpino indossato. Basti pensare al fatto che le indossò Lionel Messi quando mise a segno, proprio nel 2012, ben 91 goal in 69 partite.

Circa una settimana fa adidas, tramite i propri canali social e quelli dei calciatori, ha comunicato il ritorno del modello in questione, e durante l'ultima giornata dei maggiori campionati europei (esclusa la Serie A che si concluderà tra giovedì 23 e domenica 27) è stata indossata da calciatori del calibro di Luis Díaz. L'operazione del ritorno delle Predator, avvenuta solamente qualche mese fa e sponsorizzata egregiamente con Trent Alexander Arnold e Jude Bellingham, e rivisitata anche in una speciale edizione con la firma di Y-3 di Yohji Yamamoto, è stata vincente ed è chiaro che adidas voglia continuare sulla scia della nostalgia, che ad oggi, è l'unica strategia che hanno i brand per catalizzare l'interesse dei clienti sui propri prodotti. 

La storia delle adidas F50

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Quando si parla di F50 è bene ricordare che si tratta di un modello lanciato 20 anni fa, nel lontano 2004. Rispetto all'iterazione adipure (quella rivisitata oggi da adidas e realizzata con materiali aggiornati), il modello OG ha ben poco in comune. Tra le versioni più celebri del primo, vero F50 si ricorda la versione spider web, uno schema colori in argento e blu impreziosito dalla presenza di una sorta di ragnatela sulla parte posteriore e sul tacco della tomaia. La colorazione più famosa e apprezzata tra tutte, però, arrivò nel 2010 proprio con l'introduzione delle F50 adiZero. Prese il nome di Chameleon, ed è proprio la prima ad essere riproposta sul mercato da adidas oggi, che ha utilizzato Lionel Messi (per la versione con i lacci) e Heung-Min Son (per la versione laceless) come ambassador. Alla Chameleon si aggiunse la colorazione dorata lanciata nel 2012 per celebrare la vittoria del Pallone D'Oro di Lionel Messi nel 2012, e successivamente il Battle Pack rilasciato nel 2014 in occasione del Mondiale. Invece una delle colorazioni più intriganti, nelle tonalità rossa e gialla, apparteneva al cosiddetto modello miCoach. Era contraddistinto dalla possibilità di inserire il chip miCoach all'interno del soleplate dello scarpino il quale una volta inserito, tracciava dati quali velocità media, velocità massima, numero di sprint, distanza e molto altro ancora. Una volta terminata la partita, era possibile estrarlo e collegarlo al computer con un ingresso USB per scaricare tutti i dati. 

Il rilancio delle F50

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Non poteva esserci un momento più consono e con più hype per rilanciare le F50 adipure. Ora che i campionati nazionali e le competizioni per club sono agli sgoccioli e l'attenzione sarà rivolta ai tornei per nazionali, come Copa América ed EURO 2024, due manifestazioni sportive che rappresentano una grande vetrina sia per gli atleti in gara che per i brand sportswear. Sarà così che, chiudendo anche solo per un secondo gli occhi, ci sembrerà di tornare all'europeo di 12 anni fa, immaginando nei calciatori odierni nei panni delle leggende che hanno illuminato con le loro giocate i primi anni Duemiladieci. Nel creare un Jude Bellingham perfettamente somigliante a Zinedine Zidane in termini di classe e carisma, gli adidas Predator hanno svolto un ruolo piuttosto rilevante e sarebbe stato dunque impensabile, per adidas, non fare lo stesso con altri atleti che rappresentano al meglio la filosofia delle Three Stripes. Una semplice scarpa da calcio è in grado di conferire un'aura importante ai calciatori proprio perché porta con sé un insieme di ricordi e sensazioni senza fine, e gli appassionati di calcio impiegano poco a lasciarsi ammaliare dal fascino del connubio calciatore-scarpino