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Il brand indossato da Roberto Baggio e dai sacerdoti

E voi ricordate ABM?

Il brand indossato da Roberto Baggio e dai sacerdoti E voi ricordate ABM?

Probabilmente in pochi sanno che, nei meandri del vasto panorama dello sportswear italiano, è esistito ABM, brand che ha vestito sia la Selezione Italiana Sacerdoti che Roberto Baggio. Serve un importante sforzo mnemonico per ricordarsi l'ondulato logo del marchio nato a Fontevivo - una piccola provincia di Parma - nel 1981. Si può partire dalle squadre che hanno indossato le maglie da gioco firmate ABM tra gli anni Ottanta e Novanta, come Palermo, Fiorentina e Torino, per le quali il brand si è sempre distinto per la sua semplicità ed eleganza. Per questo motivo le jersey caratterizzate da grandi pattern e trame dal sapore vintage sono diventate dei cimeli introvabili nelle città citate, anche se purtroppo, la buona fattura dei prodotti ABM non è stata sufficiente per permettere al brand di sopravvivere nel calcio che conta, fino a sparire lentamente.

La storia di ABM

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Tracciare ascesa e declino di ABM non è semplice. Le informazioni che si trovano in rete sono pochissime, ma rimettere assieme in ordine cronologico gli step mossi della misteriosa azienda nel calcio italiano ed europeo e valutare il suo approccio estetico rappresenta un piccolo, importante passo. ABM debuttò nel calcio italiano realizzando la maglia casalinga dell'Udinese e la versione away del Venezia durante la stagione 1986/1987. Un esordio timido per il brand, che all'inizio non riuscì a distinguersi per l'introduzione di un dettaglio in particolare. Anche durante la stagione successiva ABM non eccelse da questo punto di vista: la maglia home dell'Udinese e quella da trasferta del Barletta presentavano, ancora, un design piuttosto anonimo.

La svolta avvenne nella stagione 1988/1989, con l'azienda italiana che si fece riconoscere per colletti e bordi delle maniche (come quelli della maglia home del Palermo), adornati da pattern che, per l'epoca, rappresentavano qualcosa di totalmente innovativo. Tra le maglie più iconiche realizzate da ABM merita una menzione d'onore la versione away della stagione 1991/1992 del Torino, contraddistinta da un pattern a rombi in sfumature granata sia nella zona destra che sinistra del petto. ABM riuscì a consolidare la propria reputazione anche al di fuori dei confini nazionali sponsorizzando due club canadesi: North York Rockets e Toronto Blizzard, oltre ai brasiliani dello Sport Recife. Una delle più riconoscibili rimane però quella realizzata per la Nazionale della Costa d'Avorio nel 1992, su cui ABM ha operato con il suo marchio distintivo, ovvero il motivo a rombi apparso qualche anno prima sulla maglia dei granata.

Altre curiosità sul marchio

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Nonostante la particolarità dei pattern delle magliette citate in precedenza, la maggior parte dei nostalgici ricordano lo sponsor principalmente sulle magliette della Fiorentina (dal 1988 al 1991). Come spesso accade, alcune jersey rimangono impresse nella memoria collettiva in quanto indossate da icone sportive di altissimo livello. Ad esempio, in quegli anni, tra le fila della Fiorentina si mise in mostra Roberto Baggio: le rose dei club che componevano il roster di ABM non vantavano nomi di quel livello. L'azienda italiana, fallita nel 1997, non si è fatta conoscere solamente nel calcio, ma anche nell'hockey, sponsorizzando la squadra di Innsbruck, l'IBK Eken. In seguito al fallimento, il marchio continuerà ad esistere sotto il nome di ABM Diffusion, facendo le ultime comparse nel calcio sulla maglietta della Nazionale della Guyana Francese e anche su quella del Pyramids F.C., club che milita nella Premier League egiziana, ma anche sponsorizzando la Selezione Italiana Sacerdoti fondata da Don Antonio Mazzi.