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Le esultanze più iconiche nel tennis

Dalla telefonata di Ben Shelton all'urlo di Nadal

Le esultanze più iconiche nel tennis Dalla telefonata di Ben Shelton all'urlo di Nadal

Siamo soliti associare le esultanze esclusivamente al gioco del calcio, sport in cui gli atleti dopo una rete segnata manifestano la loro gioia con gesti particolari che spesso diventano istantaneamente iconici. Anche il tennis, però, oltre a partite memorabili fatte di colpi straordinari, ha le sue esultanze iconiche che nel corso degli anni sono rimaste impresse nella memoria degli appassionati, ma anche dei tifosi occasionali. Negli ultimi tempi i tennisti si sono avvicinati maggiormente al pubblico, scegliendo occasionalmente di gioire con loro in seguito una vittoria. Recentemente, nel corso del Masters 1000 di Parigi Bercy, Novak Djokovic ha ripreso l'esultanza a braccia aperte di Jude Bellingham, esattamente come Carlos Alcaraz. Ma oltre a queste recentissime del serbo e dello spagnolo, ce ne sono altre che sono diventate identificative di alcuni campioni del tennis passato e moderno. 

Il telefono di Ben Shelton

@alcaraz.aepp Connection lost, Ben on the line here

In questo 2023 è salito alla ribalta il nome di Ben Shelton, giovane americano classe 2002 che ha raggiunto in questa stagione la posizione numero 15 del ranking ATP. Grazie al ragazzo di Atlanta è esplosa la moda dell’esultanza col gesto del telefono: al termine di ogni partita vinta Shelton si porta pollice e mignolo all’orecchio prima di riattaccare la cornetta. A spiegare il significato di questo segno è stato lo stesso tennista, che nel corso di una conferenza stampa ha dichiarato: «Per me è un po' come dire che sono connesso». L'esultanza è stata poi ripetuta da Djokovic proprio contro l’americano dopo la vittoria a Flushing Meadows, quasi come sfottò e provocazione nei confronti dell’avversario. Questa volta non esiste nessun tipo di connessione diretta con il calcio, nonostante questo tipo di esultanza sia stato utilizzato diverse volte diventando il gesto preferito di Gabriel Jesus.

La dedica di Youzhny al padre scomparso

Nei primi anni Duemila sale alla ribalta l’esultanza di Mikhail Youzhny, tennista russo che nella sua carriera ha raggiunto l’8° posto nel ranking ATP. Mano destra che si poggia rigida alla tempia, gesto del saluto militare e racchetta tenuta sopra la testa a mimare un copricapo. Un gesto ripetuto per quattro volte dopo ogni vittoria, una per ogni lato del campo. Da dove nasce quest’esultanza? Nel 2002 Youzhny perse il padre a causa di un arresto cardiaco, e da quel momento il tennista dedicò a lui- ex ufficiale dell’Armata Russa - i suoi successi sul campo da tennis. 

La danza dei pollici di Tsonga

Primo turno dell’Australian Open 2008, Jo Wilfried Tsonga batte Andy Murray e conquista lo status di top player del tennis. Messo a segno il match point, l’ormai ex tennista francese inaugura quella che sarà la sua iconica esultanza che lo accompagnerà per tutta la carriera: consiste nel saltare volteggiando su stesso con i pollici rivolti verso la schiena. Un gesto mostrato in mondovisione in ben 467 partite vinte nel circuito maggiore, con tanto di 18 titoli ATP conquistati tra cui due Masters 1000, quello di Parigi Bercy 2008 e quello di Toronto 2014. 

Il famoso “Allez” di Monfils

Gaël Monfils è stato, e continua a essere, nonostante la non più giovanissima età, uno dei tennisti più spettacolari del circuito ATP. Nel 2016 ha raggiunto il suo best ranking (6°) ma non hai mai smesso di far emozionare i suoi tifosi. Il francese è amatissimo in patria e la sua esultanza ricca di carica agonistica ha fatto emozionare anche chi guarda il tennis solamente per diletto. Dopo la vittoria, e a volte anche dopo aver messo a segno punti da cineteca, Monfils si carica urlando «Allez!» a pieni polmoni. In più, il francese ha anche portato sui campi di tennis il gesto delle braccia incrociate al petto che sta a significare "Wakanda Forever", dedicata al celebre film Marvel Black Panther

I ringraziamenti di Djokovic

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Fresco della vittoria alle ATP Finals di Torino contro Jannik Sinner, Novak Djokovic, che non gode della stima di un'ampia fanbase a causa dei suoi atteggiamenti che non possono piacere a tutti, nel corso della carriera ha provato a portare dalla sua tanti tifosi provando a celebrare in maniera più simpatica le sue vittorie. Una delle sue esultanze più celebri è quella che consiste nei ringraziamenti verso il pubblico: mani allungate verso ognuna delle quattro tribune degli stadi come a voler avvolgere in un abbraccio i suoi tifosi, un gesto diventato iconico per il serbo. 

Il petto contro petto dei fratelli Bryan

Bob e Mike Bryan hanno formato la coppia più vincente della storia del tennis. 16 titoli del Grande Slam per un totale di 119 titoli nel doppio. I fratelli Bryan sono stati, per un totale di 438 settimane, i numeri uno del ranking ATP, guadagnando anche un oro olimpico. I due fratelli americani hanno sempre giocato insieme mettendo in scena sui campi di tutto il mondo una celebre esultanza. Messo a segno il match point, i due si correvano incontro per saltare e battere petto contro petto

L’urlo di Nadal

@tennistv That roar from Nadal

Rafael Nadal ha annunciato che nel 2024 tornerà a giocare, dopo che il brutto infortunio lo scorso gennaio lo sta tenendo fuori dal campo da quasi un anno, e gli amanti del tennis non potevano che essere più contenti. Il gioco esplosivo del maiorchino ha fatto sognare milioni di appassionati, così come la sua carica agonistica che è solita esplodere durante e dopo le partite. Nadal, ogniqualvolta mette a segno un punto decisivo, alza il pugno in segno di vittoria: segue l’urlo «Vamos» che riempie il cuore e l'animo di tutti i presenti.