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La Formula 1 ora piace a tutti

È stata una stagione fondamentale per il rapporto tra Formula 1 e il mondo della moda

La Formula 1 ora piace a tutti È stata una stagione fondamentale per il rapporto tra Formula 1 e il mondo della moda
Casablanca SS24
Ferrari SS23
Moschino SS16
Balenciaga SS24

Il Gran Premio di Abu Dhabi chiuderà il Mondiale di Formula 1, un'edizione che ha confermato lo strapotere di Max Verstappen al suo terzo titolo consecutivo, ma nella quale sono cambiate molte cose specialmente al di fuori del circuito d'asfalto. Soprattutto a livello di percezione è molto probabile che ricorderemo il 2023 come una data spartiacque tra una vecchia e una nuova Formula 1, che ha nettamente ampliato il proprio bacino d'utenza. Insomma, sotto tutti i punti di vista sembrerebbe esserci un nuovo interesse sia nei confronti dello sport in sé, sia dell'estetica che lo contraddistingue, inevitabilmente confluita nella vita di tutti i giorni. 

Con "racing gear" si fa riferimento all'equipaggiamento, all'abbigliamento e agli accessori che appartengono alla sfera degli sport motoristici, già ampiamente confluiti negli anni, nell'ambiente moda. Un esempio su tutti sono le racing jacket, viste e riviste lo scorso anno, e che hanno consolidato la presenza di un trend molto concreto: il ritorno dei capispalla vintage, che nel 2022 avevano fatto del modello Detroit di Carhartt il loro cavallo di battaglia. Focalizzandoci sul settore motorsport e su come quest'ultimo possa in qualche maniera instaurare una "nuova conversazione" con l'abbigliamento, è lecito esprimere un cauto ottimismo.

Tutto l'immaginario che orbita attorno al settore motorsport o racing in generale potrebbe pian piano slegarsi dalla sfera convenzionalmente maschile in cui ha sempre trovato conforto e narrazione. A orchestrare quello che sarebbe uno switch radicale ci penseranno, probabilmente, le solite celebrità che coglieranno al balzo l'input duale di marchi di moda e motoristici. Qualche giorno fa A$AP Rocky, diventato il Direttore Creativo della partnership tra PUMA e Formula 1, ha abbinato alla crewneck AWGE in collaborazione con Mercedes Benz e al pantalone in pelle effetto trompe-l'œil di Bottega Veneta una toolbox (alternativamente conosciuta come cassetta portautensili). Una toolbox rossa, con un retail da circa 100 dollari. A$AP ha preso molto sul serio il suo nuovo ruolo, ma di certo non ci saremmo aspettati di vederlo paparazzato con un ingombrante - e siamo pronti a scommetterci, anche pesante - box in alluminio che viene solitamente utilizzata nei pit di Formula 1 o più comunemente dai meccanici nelle loro officine. 

Il futuro per moda e motorsport

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Balenciaga SS24
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Casablanca SS24
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Ferrari SS23
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Moschino SS16

Il discorso che riguarda la toolbox di Rocky innesca una riflessione importante in quanto potrebbe dare il là all'evoluzione di item che hanno in qualche modo contribuito a definire il genere maschile e che potrebbero espandersi a macchia d'olio su un'audience finora inesplorata. Quello di Rocky, da una corretta prospettiva, può essere interpretato come un labor limae di una strada che avevano iniziato a tracciare realtà appartenenti alla sfera della moda. Ricordiamo la campagna di Aimé Leon Dore e Porsche, la collaborazione tra Paul Smith e MINI, i tantissimi progetti de L'ART DE L'AUTOMOBILE, tra cui quello con Carhartt. Poi ci si addentra nello sport: Palm Angels nel 2022 è diventato partner del team Haas di Formula 1, Ferrari nel 2021 debutta sulle passerelle presentando la prima collezione prêt-à-porter.

Le uniformi da gara "da sfilata" firmate Ferrari non hanno il benché minimo timore di competere con i marchi che abitano i piani alti del fashion system, nonostante più di qualche azienda, in passato e anche dopo la trovata di Ferrari, ha esplorato questo territorio mostrando in passerella capi di ispirazione motorsport. Il più recente è Balenciaga, mentre se invece facciamo un tuffo nel passato ci imbattiamo in Moschino. Eppure, nessuno di questi marchi è riuscito in maniera decisiva e concreta ad attecchire sulla Gen Z. Tolta la breve parentesi delle giacche in pelle, nessun prodotto di stampo motorsport è riuscito a ricoprirsi dall'aura di coolness che spesso serve per diventare virale e desiderato. È per questo che il fatto che Rocky abbia deciso di utilizzare un toolbox - mentre i suoi "colleghi" Jacob Elordi e Pharrell Williams sfoggiano borse "normali" - accende finalmente un barlume di speranza sulla considerazione degli sport motoristici in questo senso.

Le scuderie diventano case di moda

Una maggiore apertura di uno sport come la Formula 1 nei confronti della moda (e viceversa) potrebbe replicare quello che sta vivendo il calcio con il fenomeno del Bloke Core, che non ha portato solamente ad una crescita verticale il trend delle maglie da calcio, quanto all'accelerazione del processo di metrosessualizzazione degli sport. Uno dei mezzi di cui si sta servendo la Formula 1 per diventare più appetibile alla generazione più giovane e non più quasi unicamente male-oriented, riguarda l'eccesso e il clamore, ma anche una fresca dose di fashion. Ad alimentare il primo aspetto ci ha pensato il nuovissimo Gran Premio di Las Vegas, un evento sportivo che ha l'obiettivo di diventare il Super Bowl dei motori. Stando ai risultati, la strada intrapresa da Formula One Group sembra essere quella corretta. L'evento tenutosi la scorsa settimana si è trasformato in una passerella per tantissimi marchi. La prima collezione firmata A$AP Rocky e PUMA è stata messa in vendita in un esclusivo pop up; Leclerc e Sainz hanno indossato capi disegnati dal designer Joshua Vides; ma soprattutto ha esordito la collaborazione tra Palace Skateboards e Kappa realizzata per il team Alpine e indossata dallo staff del team e dai supporter.

È importante sottolineare come la Formula Uno, per dare un twist più glamour alla propria identità, si sia dovuto servire di un approccio statunitense. A partire dall'inclusione del rapper A$AP Rocky, passando per la gara lungo la Strip di Las Vegas, la Formula Uno per diventare fashion ha dovuto bussare alla porta degli americani. Con questo possiamo aspettarci tutta una serie di ripercussioni sulla scena automotive in generale, storicamente considerata appannaggio di fasce elitarie e dal carattere poco inclusivo. A posteriori, è giusto riservare una menzione speciale a Lewis Hamilton, personaggio per antonomasia che ha contribuito a fornire una nuova idea di pilota, interessato alla moda e alla sua importazione nei momenti pre gara. Se per il momento possiamo trarre una conclusione, ci sentiamo di affermare che la Formula 1, di qui a poco, riuscirà ad essere uno degli sport con più attenzioni e ibridazioni con il mondo della moda. C'è stato il bisogno di scendere a compromessi, di puntare su celebrità e apparel, ma la missione è quasi compiuta.