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I 5 sponsor tecnici più longevi (edizione resto del mondo)

In giro per il mondo dal Sudamerica al Giappone alla ricerca delle collaborazioni più lunghe tra club e brand

I 5 sponsor tecnici più longevi (edizione resto del mondo) In giro per il mondo dal Sudamerica al Giappone alla ricerca delle collaborazioni più lunghe tra club e brand

Nella memoria di ogni tifoso, appassionato o semplicemente amante di calcio ci sono crest e brand indivisibili l'uno dall'altro, che anche se attivamente non hanno contribuito in maniera significativa ai successi ed ai fallimenti raggiunti in campo. Tutto questo è stato possibile quando a partire dal 1970, tutti i campionati hanno permesso ai club di stringere accordi con i grandi brand sportivi, visti i numerosi tentativi nei decenni precedenti (come quello tra Vicenza e il Lanerossi) di aggirare tale divieto.

Fin dagli albori del calcio, i club hanno cercato di ottenere profitti legandosi a degli sponsor che garantissero i soldi necessari al coprire i costi. Un meccanismo innescato dai brand stessi che vedevano nel calcio un medium molto efficace per pubblicizzarsi e che nel tempo si è rivelata un operazione più che vincente, come ha scritto anche Daniel-Yaw Miller in un articolo per The Business of Fashion, dove viene sottolineato il ruolo attivo non solo dei più classici brand sportivi ma anche dei luxury brand ormai sempre più interessati a legare il proprio nome a quello di un club. Un binomio che nel corso degli anni è ormai diventato essenziale, dove l'uno non può sopravvivere senza l'altro. Dopo avervi riassunto gli sponsor tecnici più longevi sia delle nazionali che dei club europei, abbiamo deciso di intraprendere un giro del mondo alla ricerca dei brand più rappresentativi e resistenti.


1. adidas - River Plate

Non è un caso che iniziamo questo viaggio da Buenos Aires, allo El Municipal, dove il River Plate scende in campo da quarant’anni con le maglie da gioco realizzate da adidas. D’altronde la banda rossa che trasversale parte dalla spalla sinistra al fianco destro è chiamata la “Banda Eterna” appunto, ed è stata voluta dall’allora Presidente Antonio Vespucio Liberti - cui è intitolato lo stadio del River - per distinguere la propria squadra dalle altre che vestivano la solita maglia bianca. Una regalità distaccata che ha reso il River Plate una delle squadre più riconoscibili e vincenti del Sudamerica, e che adidas ha perfettamente interpretato durante la sua lunghissima collaborazione. Basta vedere com’è cambiato il logo del brand tedesco sulla maglia del River, che è passato dal trifoglio al lettering fino al three stripes a forma di montagna, per capire da quanto tempo vada avanti il rapporto tra i due. E quanti fuoriclasse hanno indossato tali maglie, da Hernan Crespo a Enzo Francescoli, da Ariel Ortega a Pablo Aimar, tanto da spingere entrambe le parti ad estendere la sponsorizzazione fino al 31 dicembre 2027, portando l’intesa a 45 anni consecutivi.

2. adidas - Universidad de Chile 


Un altro matrimonio sudamericano per adidas, che non rivaleggia con quello da record del River, ma ha ormai superato abbondantemente i vent'anni, è quello con l’Universidad de Chile, iniziato alla fine dello scorso millennio. Anche la squadra della capitale ha recentemente allungato il proprio accordo con il brand delle three stripes, estendendolo fino al 2025 con soddisfazione da ambo le parti. In realtà quello del 1999 a Santiago, per adidas è stato un gradito ritorno visto che la stessa azienda aveva precedentemente curato i kit fino al 1990. 

La squadra nata nell’Università locale - da cui il nome - durante la sua collaborazione con adidas ha attraversato sia i momenti più positivi che quelli più negativi della propria storia, prima nel 2006 quando entrò in amministrazione controllata e venne salvata da una cordata di tifosi e successivamente quando nel 2011 trionfò in Coppa Sudamericana da imbattuta. Con la sua grande U in rosso maiuscolo al centro del petto e il profondo blu a tingere la maglia in un incrocio tra lo stile preppy e l’anima latina, l’Universidad de Chile è una delle squadre più iconiche del sudamerica. 

3. PUMA - Shimizu S-Pulse


Pochi club in Giappone hanno avuto la rilevanza dello Shimizu S-Pulse nel creare quello che ora è un movimento in piena forma, con contatti diretti con il calcio europeo e internazionale com’è diventata la J-League. E uno dei veicoli che hanno aiutato il campionato giapponese ad imporsi è senza dubbio la fantasia delle loro maglie da gioco, fuori dagli schemi e con pattern e colori mai visti prima. Lo Shimizu S-Pulse ha cavalcato l’iconoclastia delle jersey grazie alla sua collaborazione di lunga data con PUMA, che risale proprio dalla fondazione del club nel 1992 fino ad oggi interrotta solo da una breve pausa di tre anni con Mizuno. Negli anni PUMA ha realizzato varie versioni dell’iconica maglia arancione con il mappamondo che prende spunto dal frutto tipico della Prefettura di Shizuoka, il mandarino miyagawa. Un trionfo di colori e sapori che da anni riempie i campi di calcio sotto il Monte Fuji.

4. adidas - Orlando Pirates F.C.
5. Nike - Kaizer Chiefs 


Nella città sudafricana di Soweto si gioca uno dei derby più accesi al mondo, quello tra gli Orlando Pirates F.C. e i Kaizer Chiefs. Le due squadre si dividono non solo la città e i suoi tifosi, ma anche i due sponsor tecnici più importanti al mondo, adidas e Nike, che forniscono i kit ai club. Gli Orlando Pirates rappresentano la tradizione, essendo stati fondati nel 1937 e chiamati così grazie un film con Errol Flynn, sono legati al brand delle Three Stripes dal lontano 1997 in una partnership estremamente proficua che ha reso il club uno dei più celebri del continente africano. Per i Pirates adidas ha usato gli stessi template dedicati negli anni al Manchester United con colletti bianchi squadrati e le tre strisce che seguono la linea delle spalle, creando una vibe britannica nell’ex colonia. Anche il logo dello sponsor, Vodacom, posto al centro della maglia ricorda quello di Vodafone sulle maglie dei Red Devils all’inizio millennio. 


I Kaizer Chiefs invece sono la squadra più recente di Soweto, essendo stati fondati nel 1970, ma sono rapidamente diventati la squadra con più tifosi nell’AfricaSubsahariana. Se ve lo state chiedendo sì, il gruppo britannico ha preso il nome proprio da questo club, quando Lucas Radebe si trasferì dal Sudafrica al Leeds United. I Chiefs sono legati dal 2000 con Nike, che ha realizzato varie maglie giocando con i colori sociali del club, l’oro e il nero, in numerose forme grafiche.